95
che consiste in oggetti cT oro , monili , anelli , pendini ed
altre pietre preziose , che ha acquistato un nostro amico,
della quale scoperta parleremo, quando, come, ci ha pro-
messo, ci permetterà di ben osservarla.
sfiemo i b\IìvsizsuQ .e^nob Bau 'b oiiisaùqBy. ioo oinet
G. Spano
nw , H'twWt! 9ilii6*iwVI Is avfffiqiaiy ollsn /riuso J. ozisi1!
■
Uè ijVl. .osno'id
7JÌ hi.
sol no fnu é
ISCRIZIONI LATINE
aTJTID
. . . VL . Li . I STORAX
. . . VS . MAGELLVM . ET
. . . DERA . TARRENSIBVS
s. p. f. ìDEMQVE . DEDICAVIT
vso II
db sJnsm
ì5»b bI bA
-ai .bIjjI ni bJb/o'iJ r oiJsg ih oifioòo bs hsTje 9ii ih sÌbvq
Marmo trovato in Ostia, riportato àd\Y Henzen nella con-
tinuazione Orelliana, voi. Ili, n. 5194. Il eh. archeologo
crede che questi Tarrensi fossero negozianti in Ostia, ma
non saprebbe come a loro potesse appartenere il ma-
cello fi). Nella seconda linea consliiettura che V VS sia
desinenza di OsfiensibVS:
Giacche però si tratta di conghietture, io con meno azzardo
proporrei che in questa iscrizione si parla dei Tarrensi di
Sardegna, ossia della città di Tarros (2), ai quali il liberto
Storace aveva fatto il benefizio di innalzare quest' opera
pubblica col suo denaro (Sua Pecunia Fecit). L' VS della
seconda linea forse sarà un cognome . mentre nella parte
B3VÌ3ÌL ,\90J. IO IJBlnOOrA .ÌJStt3°iVO<J^Ktes\OT 03972 01 90015
(1) Tarrtnses credo negotiantes Osliis, licet riescici»: qttomodo macelhim
ad eos pertinere potuerit.
(2) Non osta che la voce sia scritta senza T H, mentre dalle iscrizioni si pi-
ìevà che il nome scrivcvasi promiscuamente ròìfih -t senza. ' " '
che consiste in oggetti cT oro , monili , anelli , pendini ed
altre pietre preziose , che ha acquistato un nostro amico,
della quale scoperta parleremo, quando, come, ci ha pro-
messo, ci permetterà di ben osservarla.
sfiemo i b\IìvsizsuQ .e^nob Bau 'b oiiisaùqBy. ioo oinet
G. Spano
nw , H'twWt! 9ilii6*iwVI Is avfffiqiaiy ollsn /riuso J. ozisi1!
■
Uè ijVl. .osno'id
7JÌ hi.
sol no fnu é
ISCRIZIONI LATINE
aTJTID
. . . VL . Li . I STORAX
. . . VS . MAGELLVM . ET
. . . DERA . TARRENSIBVS
s. p. f. ìDEMQVE . DEDICAVIT
vso II
db sJnsm
ì5»b bI bA
-ai .bIjjI ni bJb/o'iJ r oiJsg ih oifioòo bs hsTje 9ii ih sÌbvq
Marmo trovato in Ostia, riportato àd\Y Henzen nella con-
tinuazione Orelliana, voi. Ili, n. 5194. Il eh. archeologo
crede che questi Tarrensi fossero negozianti in Ostia, ma
non saprebbe come a loro potesse appartenere il ma-
cello fi). Nella seconda linea consliiettura che V VS sia
desinenza di OsfiensibVS:
Giacche però si tratta di conghietture, io con meno azzardo
proporrei che in questa iscrizione si parla dei Tarrensi di
Sardegna, ossia della città di Tarros (2), ai quali il liberto
Storace aveva fatto il benefizio di innalzare quest' opera
pubblica col suo denaro (Sua Pecunia Fecit). L' VS della
seconda linea forse sarà un cognome . mentre nella parte
B3VÌ3ÌL ,\90J. IO IJBlnOOrA .ÌJStt3°iVO<J^Ktes\OT 03972 01 90015
(1) Tarrtnses credo negotiantes Osliis, licet riescici»: qttomodo macelhim
ad eos pertinere potuerit.
(2) Non osta che la voce sia scritta senza T H, mentre dalle iscrizioni si pi-
ìevà che il nome scrivcvasi promiscuamente ròìfih -t senza. ' " '