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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 7.1861

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Spano, Giovanni: Amuleti sardi coll'occhio d'Iside
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https://doi.org/10.11588/diglit.10806#0053

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sopra, o a traverso per poterlo portare appeso, ma si vede

anche inciso, o a rilievo a filigrana negli anelli, negli orec-

chini, nei globi di monile , ed in tutti gli ornamenti, spe-
cialmente muliebri. Il più insigne oggetto poi su cui siasi
trovato questo segno della divinità egiziana , è un anello
d' oro, lutto lavorato a filigrana, trovato in una tomba di
Tharros , ed ora pochi anni acquistato da S. E. il Mini-

stro di Stato, L. Cibrario.

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Quest' anello il di cui disegno abbiamo messo in fronte
dell' articolo , nel castone tiene due corniole , una sovrap-
posta all' altra. La prima è convesso convessa, ovale, imi-
tante un occhio, di color carneo , e quasi rassomigliante
1' onice. L' altra è di color rosso, piano piana ed ovale ,
non ha nessuna incisione, ma guardata alla luce presenta
in mezzo un vero occhio formato dalle naturali vene della
stessa pietra, come si vede nel disegno inferiore di ambe
sopra riportate.

Non è dato di spiegare chiaramente l'uso per cui ser-
visse quest'oggetto tanto caro agii antichi. Nella S. Scrit-
tura nella pupilla dell' occhio è rappresentalo metaforica-
mente l'ometto più caro. Mose dice che Dio custodì il
popolo d' Israele quasi pupillam òculi sui (Deut. XXXII,
io). Davide predava Dio custodi me ut pupillam oculi

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(Ps. XVI, 8), e così in varii altri luoghi. Sembrerebbe qui

indicata la prima idea della rappresentanza dell occhio. 11
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trovarsi pero con frequenza nelle scritture eero«lmche ( i ),

è certo che esso abbia avuto origine nell' Eeitto, come ivi

fu f invenzione di tutti i sortilegi e delle magie, la di cui

scienza rimonta ai primissimi tempi. Ma quello che può

accertarsi si è che questo amuleto si portasse contro il

fascino dell' occhio. Fin dalla più rimota antichità, l'uomo

sm , snomq slls Desiai h sjnsrneaùns oioa §k .vini onia 6 anos

(l) Nell'alfabeto geroglifico, rocchio denotala lettera C. Scolpito nelle cose
sacre indicava la divinità che vede tutto, perchè, come dice Plinio, Ddus totus
visus.
 
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