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lo salvò dall' imminente '(Mozione , e!4#%ce dono alla
Biblioteca per qnel vivo «nSPW^Wià che lo ha spinto
a tante generosità verso lo stesso stabilimento ed il mu-
190 è ifco f Bn^oIoS le obnRri'foJi/i
/s'/OO
seo archeologico.
Questo codice in 4° piccolo è di fogli novantaquattro;
è tutto scritto di proprio pugno di un cavaliere Paolo Bo-
logna che faeea dedica di quel suo lavoro numismatico ai
mentovato viceré marchese di Rivarolo \ che dal iy35 al
1709 coperse in quest'isola 1' alta carica di regio rap-
presentante , con fama di molta operosità governativa.
Come si chiarisce dalla stessa dedica, il Rivarolo intese
a fare in quest' isola una raccolta di monete antiche : ed
è appunto di questa che il Bologna lece l'illustrazione, di
cui discorPi?167'^ &^ ^«W1 f^9»P & oJwnavvfi gibs oJnuq
Non è nuovo per la storia sarda il nome del Bologna.
Difatti la stessa biblioteca possiede fra i manoscritti della
biblioteca sarda un breve sunto delle principali vicende
storiche della Sardegna , da lui indirizzate al mentovato
Rivarolo. Egli era nobile sardo e d' antica famiglia, e te-
nuto conto dei tempi in cui visse era molto avanzato nello
studio delle cose patrie ed in quello della lingua italiana: lo
che deve attribuirsi alia dimora che per due anni fece in Roma.
Le monete descrittevi superano le trecento ; e siccome
fra un imperatore e 1' altro si veggono dei fogli bianchi ,
si ha ragione a credere che il lavoro non fosse compiuto.
Vi si comprendono delle monete rare, come appunto di
Marco Agrippa, di Agrippina , di Nerone , di Galba , di
Ottone , di Vespasiano , di Marciana, di Lucilla, di Gri-
spina , di Manlia Scantilla , di Gordiano afìricano , e di
varj altri. Tipi questi che in gran parte si vedranno nel-
l'elenco, che lo stesso direttore del bullettino fra poco darà
alla luce, delle medaglie da lui raccolte in Sardegna e poi
donate al sopraddetto museo archeologico: alla cui stampa
tanto più 1' egregio donatore si consagra , inquantochè il
lo salvò dall' imminente '(Mozione , e!4#%ce dono alla
Biblioteca per qnel vivo «nSPW^Wià che lo ha spinto
a tante generosità verso lo stesso stabilimento ed il mu-
190 è ifco f Bn^oIoS le obnRri'foJi/i
/s'/OO
seo archeologico.
Questo codice in 4° piccolo è di fogli novantaquattro;
è tutto scritto di proprio pugno di un cavaliere Paolo Bo-
logna che faeea dedica di quel suo lavoro numismatico ai
mentovato viceré marchese di Rivarolo \ che dal iy35 al
1709 coperse in quest'isola 1' alta carica di regio rap-
presentante , con fama di molta operosità governativa.
Come si chiarisce dalla stessa dedica, il Rivarolo intese
a fare in quest' isola una raccolta di monete antiche : ed
è appunto di questa che il Bologna lece l'illustrazione, di
cui discorPi?167'^ &^ ^«W1 f^9»P & oJwnavvfi gibs oJnuq
Non è nuovo per la storia sarda il nome del Bologna.
Difatti la stessa biblioteca possiede fra i manoscritti della
biblioteca sarda un breve sunto delle principali vicende
storiche della Sardegna , da lui indirizzate al mentovato
Rivarolo. Egli era nobile sardo e d' antica famiglia, e te-
nuto conto dei tempi in cui visse era molto avanzato nello
studio delle cose patrie ed in quello della lingua italiana: lo
che deve attribuirsi alia dimora che per due anni fece in Roma.
Le monete descrittevi superano le trecento ; e siccome
fra un imperatore e 1' altro si veggono dei fogli bianchi ,
si ha ragione a credere che il lavoro non fosse compiuto.
Vi si comprendono delle monete rare, come appunto di
Marco Agrippa, di Agrippina , di Nerone , di Galba , di
Ottone , di Vespasiano , di Marciana, di Lucilla, di Gri-
spina , di Manlia Scantilla , di Gordiano afìricano , e di
varj altri. Tipi questi che in gran parte si vedranno nel-
l'elenco, che lo stesso direttore del bullettino fra poco darà
alla luce, delle medaglie da lui raccolte in Sardegna e poi
donate al sopraddetto museo archeologico: alla cui stampa
tanto più 1' egregio donatore si consagra , inquantochè il