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guerresco ( V. Bulle t ArcheoL Neapol. N. S. , n« 5/[. Set-
tembre 1854 ? P- 26). Da tutto ciò ben si rileva che
questo modo di pugnare era ben conosciuto da tutti i
popoli d' Oriente e di Occidente, senza escluderne gli an-
tichi Sardi, venendo in prova le tante incisioni in pietra
che si sono in questi anni scoperte,
G. Spano
SUL SENSO DELLE SI OSCHE E BELLE API
NEGLI SCARABEI
In molti degli scarabei di Tharros , si vedono scolpite
ora una mosca, ed ora un ape > alcune volte isolate , e
per lo più formando gruppi. Siccome tutte le rappresen-
tanze che finora abbiamo visto per la maggior parte ri-
guardano simboli dell' Egitto e deli7 Assiria, non si può
dubitare che anche questi, rappresentanti mosche ed api
tendano allo stesso oggetto.
Abbiam visto che Isaia parlando dell' Egitto^ si serve
sempre di figure prese dai simboli che ivi si adoravano
(Bullett. an. "V, pag. 60) 1 crediamo perciò che abbia
voluto alludere a questi due regni di Egitto e di Assiria,
allorché nel Gap. VII, vaticinando la deserzione d'Israele
e di Giuda , dice al vers. 18, che farà sibilare la mosca
dell' Egitto e 1' ape dell' Assiria che s' impossesseranno
d' ogni parte. cY Israele — In die ilio, sihilahìt Dominus
muscae \ quae est in estremo Jluminum Aegjpti, et api
quae est in terra Assur. Senza trasandare le interpreta-
zioni degli espositori che vogliono d' essere state indicate
ìe mosche e le api per denotare la gran moltitudine, e la
molestia, si può credere che abbia parlato di queste due
potenze, prendendo la similitudine dal loro simbolo.
G Spano
guerresco ( V. Bulle t ArcheoL Neapol. N. S. , n« 5/[. Set-
tembre 1854 ? P- 26). Da tutto ciò ben si rileva che
questo modo di pugnare era ben conosciuto da tutti i
popoli d' Oriente e di Occidente, senza escluderne gli an-
tichi Sardi, venendo in prova le tante incisioni in pietra
che si sono in questi anni scoperte,
G. Spano
SUL SENSO DELLE SI OSCHE E BELLE API
NEGLI SCARABEI
In molti degli scarabei di Tharros , si vedono scolpite
ora una mosca, ed ora un ape > alcune volte isolate , e
per lo più formando gruppi. Siccome tutte le rappresen-
tanze che finora abbiamo visto per la maggior parte ri-
guardano simboli dell' Egitto e deli7 Assiria, non si può
dubitare che anche questi, rappresentanti mosche ed api
tendano allo stesso oggetto.
Abbiam visto che Isaia parlando dell' Egitto^ si serve
sempre di figure prese dai simboli che ivi si adoravano
(Bullett. an. "V, pag. 60) 1 crediamo perciò che abbia
voluto alludere a questi due regni di Egitto e di Assiria,
allorché nel Gap. VII, vaticinando la deserzione d'Israele
e di Giuda , dice al vers. 18, che farà sibilare la mosca
dell' Egitto e 1' ape dell' Assiria che s' impossesseranno
d' ogni parte. cY Israele — In die ilio, sihilahìt Dominus
muscae \ quae est in estremo Jluminum Aegjpti, et api
quae est in terra Assur. Senza trasandare le interpreta-
zioni degli espositori che vogliono d' essere state indicate
ìe mosche e le api per denotare la gran moltitudine, e la
molestia, si può credere che abbia parlato di queste due
potenze, prendendo la similitudine dal loro simbolo.
G Spano