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Capaccio, Giulio Cesare
Delle Imprese Trattato Di Givlio Cesare Capaccio: In tre Libri diuiso. Nel Primo, Del Modo Di Far L'Impresa da qualsiuoglia oggetto, o Naturale, o Artificioso con nuoue maniere si ragiona. Nel Secondo, Tvtti Ieroglifici, Simboli, e cose Mistiche in lettere Sacre, o Profane Si Scuoprono; e come da quegli cauar Si ponno l'Imprese. Nel Terzo, Nel Figvrar Degli Emblemi di molte cose naturali per l'Imprese Si tratta (Band 2): Del Trattato Dell'imprese Di Givlio Cesare Capaccio, Libro Secondo. Ove Mentre Delle Molte Qvalità Di Ieroglifici Si Tratta, E Dell'Imprese che da quegli nascono si ragiona Niente Si Lascia Che A Qvesta secretissima materia conuenga — [Napoli], 1592 [Cicognara, 1871]

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https://doi.org/10.11588/diglit.31702#0125

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LIBRO SICONDO.

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De i sigiiificati del Porconelle Sacre lettere.

Cip. XXIII.

Itrovasi nella Scrittura Nabucodono-
sor, detto da Strabone vctvoKoHa-opov, chiama-
toPorco, nelSalmoSo. Vajìauitvineamtuam
domine, Sus Siluettris, per ciò che nel loto di
piaceri sì volutatia , immondo diogni quali-
tàdi spurcitia , cercò di guastarla Vigna
col Roitro auido deli’ Idolatria, benche al-
tri in questo luogo intendano Salmanasare. Ad Hefìchio pia-
ce , che Porco sfìntenda colui c’hauendo la scienza delle cose
diuine , non sà seruirsene, imbrattado di sceleratezze la vita,
di cui fìdice, ‘Sus lotain volutabrocoeni. Tuttiquei chè si danno
in preda a i vitij, sono detti Cam, e Porci da Ireneo. Anzi che
l’istessò nome si, appresso i Greci, è indicio di opprobrio.e
Gaio Giulio Romano disputando delle propositioni, dice che
quella lettera v, per testimonio di Hermete valse ad esprime-
re il vituperio, e che poi vi giunsero la lettera F, e che i nostri
dissero Fu, quando aborriuano il fetore. Et in quel luogo, Tjo-
lite faneìum dare canibus, neque miseritis margaritas vejìras ante porcos,
per Cani intendono gli oppugnatori della verità , per Porci i
dispreggiatori. Parlando delsAgnello e del Porco Agostino
nel 6. lib. contra Manicheo , dice che l’vno e l’altro animale è
mondo, per che ogni creatura diDioè buona ; ma per vn cer-
to signifìcato, mondoè l’Agnello, il Porco immondo , per che
vna cosa immonda fìgmfica; e che se per i.mmondo è posto nel-
laLegge quest’animale, c per che non rumina, il che non è vi-
tio, ma natura. Per il che a questi assbmiglia alcuni huomini,
che per gli istessi sono significati immondi,per proprio vitio,
non per natura; e sono quei che ascoltando volentieri le paro-
le dellaSapienza, poscia non vi pongono cura. Che le immon-
de Impurità non .debbiano hauer consortio c.on la sacra Com-
tnunione, interpetra Ambrosio in quel precetto che non fì po-
gano le Margarite i nnanzi ai Porci. 1 Porci dscuifà mentio-
ne S.Luca, EratibigrexTorcorum3 dice Fistessò, chesonoquei

che

Nabucodo-

nosor.

Chi non sà
seruiiTi del
la scienza.
diwina.
Vitiolb.

La dittióe,
Fù, per fì-
gnificar fe-

Oppugna-
ton della
verità.
Dispreggia
tori.

Come l’A-
gnello e’1
Porco s’in-
tendono
mondi .
Chi-è vitio
so per vitio,
non per na-
tura.

De peenit.
lib.z, c.9,

cap. 8;
 
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