DELLE IMPRESE
Bibace. N O, la bibacità della S P O N G I A, l’astinétia della S CO«
Astuco. L O P E N D R A, & altre proprietà infinite.
DEI IEROGLIFICI CHE SI-SONO
presi daU*huomo, e prima delCapo.
Cap. L X XX V III.
El Capo significauano il Principio ; onde
Berescit la traduttione d’Aquila legge, h kp-
$a.?,Ui, che la vulgata editione, diste, In Trin
cipio. EiSerafini, che nella Vision d’Esaia,
condueali velauanoil capod’Iddio, e con
duc altre i piedi,voIean signisicar(dice Ori-
gene ) che s principij diuini, e Ie cosie nouisi
sime comprender non si ponno ; e per quesio hebbe ardir Da-
,, uiddi dire, ^fnnunciatemihipriora & nouijjima qure erunt, & di-
cam vos ejje Deos. Di quà nasce, che significauano alle volte per
Diuinità. il Capo, Ia Diuinità, da cui (dice Eucherio) che procede ogni
cosia, & a cui ogni cosia è siogetta. E S. Geronimo pur rimpro»
„ uera a gli Egittij , Tam msaw cnltu .Acgyptii caput omnevene-
„ rabantur, vt a capitibus brutorumprorfus absìinerent, diuinìtati iniu-
„ riamsacere arbitrati st quis illa eftajset, di, ctii cosi sicriue Petro-
nio Arbitro,
ludmsslìcet & porcimm nouurn adoret
Et codifummas aduccet agricolas.
7\si tanien Irferrofucciderìt inguinis arani
Et nifì nodanm foluerit arte caput,
Exemptuspopulo Graia migrabit. ab vrbc,
Et non ieiuna Sakatba lege premit.
I Platonici accofiàdosi a queH’Qpinìone dissero che’l Capo hu»
mano è fabricato asiomiglianza delI’Orbemondano, e che in
quello eran collocati due Circoli diuini deU’anima, e ch’era
membro de gli altri Princiue diuinissimo . E per questa por-
tionedi Diuinità, diceHesichio Gerosiolimitano , che’I Capo
di qualsiuoglia ragioneuole animale, è detto, Monte , la cui
sede3 è ii Cerebro, ii che fè nasicer prohibitione nell’ antsca
legc
Bibace. N O, la bibacità della S P O N G I A, l’astinétia della S CO«
Astuco. L O P E N D R A, & altre proprietà infinite.
DEI IEROGLIFICI CHE SI-SONO
presi daU*huomo, e prima delCapo.
Cap. L X XX V III.
El Capo significauano il Principio ; onde
Berescit la traduttione d’Aquila legge, h kp-
$a.?,Ui, che la vulgata editione, diste, In Trin
cipio. EiSerafini, che nella Vision d’Esaia,
condueali velauanoil capod’Iddio, e con
duc altre i piedi,voIean signisicar(dice Ori-
gene ) che s principij diuini, e Ie cosie nouisi
sime comprender non si ponno ; e per quesio hebbe ardir Da-
,, uiddi dire, ^fnnunciatemihipriora & nouijjima qure erunt, & di-
cam vos ejje Deos. Di quà nasce, che significauano alle volte per
Diuinità. il Capo, Ia Diuinità, da cui (dice Eucherio) che procede ogni
cosia, & a cui ogni cosia è siogetta. E S. Geronimo pur rimpro»
„ uera a gli Egittij , Tam msaw cnltu .Acgyptii caput omnevene-
„ rabantur, vt a capitibus brutorumprorfus absìinerent, diuinìtati iniu-
„ riamsacere arbitrati st quis illa eftajset, di, ctii cosi sicriue Petro-
nio Arbitro,
ludmsslìcet & porcimm nouurn adoret
Et codifummas aduccet agricolas.
7\si tanien Irferrofucciderìt inguinis arani
Et nifì nodanm foluerit arte caput,
Exemptuspopulo Graia migrabit. ab vrbc,
Et non ieiuna Sakatba lege premit.
I Platonici accofiàdosi a queH’Qpinìone dissero che’l Capo hu»
mano è fabricato asiomiglianza delI’Orbemondano, e che in
quello eran collocati due Circoli diuini deU’anima, e ch’era
membro de gli altri Princiue diuinissimo . E per questa por-
tionedi Diuinità, diceHesichio Gerosiolimitano , che’I Capo
di qualsiuoglia ragioneuole animale, è detto, Monte , la cui
sede3 è ii Cerebro, ii che fè nasicer prohibitione nell’ antsca
legc