LIRBO SECONDO. 131
‘Pdm’ce erant, signirìca, il mostrar delie buone opere , come di-
ce l’istessb, neìl’istessa Homiiia. Lascio che signisica la Croce,
il cui tronco no ò belio a vedere, ma il cui frutto è dolce a go-
dere ; co i rarni oue sono le frondi amodo di raggi , riuerbe-
randoda queila i raggi ddla Diuinità, e delie piaghe del Sal-
uatore ; che cominc-ia tenue, e sìnisce robusta, per che parue
vituperosa ai d«auoio, ma gli rintuzzò l’orgoglio ; ch’è Iero-
giifico di Sponsalitio, facendouisi le Nozze trà la Chiesa , e
C r i s t o. Palma, che chi la tieae inmano col chiodo dell’ost
sèruanza Cristiana,non si ktsciarà scappar la Vittoria i che ia»
alza chi a iei si appoggia; che ad ogni modo in virtù del primo
Trionfàtor a tutti i seguaci acquista eterno Trionfo.
DEL LAVRO. Cap. LXXVL
v 7' Impresa del Conte QdoardoTiene,il Lau»
ro con vn Fulmine,che cadendo no’l percuo-
te, col motto, UJT^TCT<A VIBjTVS, per
dir che non mai atra tépesta di pericoli, può
osfendere l’attioni virtuose . II Conte di Val
di Marino cogiunse la Palma, e’1 Lauro, con
vn Breue, 1Ss0T^QVI IT{CET EBJT ,
S E D Qv I TE F{_S EV E BjT V EBJLT', oue par che desse mag-
gioranza al Lauro per che’l pose per sìne dell' attione ; sepur
non diremo che reciprocamente ponno ambedue significar
l’vno e I altro. II Lauro stielto, con le radici sopra la tcrra, col
motto,
Ezech.
Croce.
Tmprera
del Contc
Odoardo
Tiene.
Impresa
del Cóte di
Val de M»
rino.
‘Pdm’ce erant, signirìca, il mostrar delie buone opere , come di-
ce l’istessb, neìl’istessa Homiiia. Lascio che signisica la Croce,
il cui tronco no ò belio a vedere, ma il cui frutto è dolce a go-
dere ; co i rarni oue sono le frondi amodo di raggi , riuerbe-
randoda queila i raggi ddla Diuinità, e delie piaghe del Sal-
uatore ; che cominc-ia tenue, e sìnisce robusta, per che parue
vituperosa ai d«auoio, ma gli rintuzzò l’orgoglio ; ch’è Iero-
giifico di Sponsalitio, facendouisi le Nozze trà la Chiesa , e
C r i s t o. Palma, che chi la tieae inmano col chiodo dell’ost
sèruanza Cristiana,non si ktsciarà scappar la Vittoria i che ia»
alza chi a iei si appoggia; che ad ogni modo in virtù del primo
Trionfàtor a tutti i seguaci acquista eterno Trionfo.
DEL LAVRO. Cap. LXXVL
v 7' Impresa del Conte QdoardoTiene,il Lau»
ro con vn Fulmine,che cadendo no’l percuo-
te, col motto, UJT^TCT<A VIBjTVS, per
dir che non mai atra tépesta di pericoli, può
osfendere l’attioni virtuose . II Conte di Val
di Marino cogiunse la Palma, e’1 Lauro, con
vn Breue, 1Ss0T^QVI IT{CET EBJT ,
S E D Qv I TE F{_S EV E BjT V EBJLT', oue par che desse mag-
gioranza al Lauro per che’l pose per sìne dell' attione ; sepur
non diremo che reciprocamente ponno ambedue significar
l’vno e I altro. II Lauro stielto, con le radici sopra la tcrra, col
motto,
Ezech.
Croce.
Tmprera
del Contc
Odoardo
Tiene.
Impresa
del Cóte di
Val de M»
rino.