GIOVANNI
BELLINI
PITTORE.
ella città di Venezia nacque 1’ anno 1425.^=^^
quello diligentiflimo lodato artefice ; e da Bellini
Jacopo fuo padre (>) fu indirizzato nella
profeifione , con que’ migliori precetti , eh’ ei
polfedeva . Per alcun tempo continuò fiotto
la direzione paterna ad operare ; e pofcia
unitamente col fuo fratello Gentile t1) con-
dulfe diverfe pitture , delle quali non è
fatta dagli fcrittori menzione alcuna .
Separatoli pertanto anche dal fratello , fi pofe a lavorare
fopra di sé , per fecondare quell’ inclinazione , che a ftudiar
di un miglior gufto lo dimoiava . Sicché egli fu il primo ,
che ne’ fuoi dipinti comincialfe ad ufare una maggior natura-
lezza ; abbandonando in parte quella maniera fecca , languida
e gretta , che fin d’ allora era fiata praticata da quei maellri .
Tale fu la tavola da lui dipinta nella chiefa di San Felice , e
i due quadri , fatti per la fcuola di San Girolamo .
Con quella nuova , e più vaga maniera di operare , fi
accrebbe a difmifura il credito a Giovanni ; dimodoché ebbe
commilfione dal Magillrato dell’ Avogaria di colorire un qua-
dro , entrovi il Redentor morto , che ancor ivi fi conferva .
Dopo dipinfe per la chiefa de’ Canonici Lateranenfi una tavola
colla Beata Vergine , in cui oltre a molti Santi ed Angeli , vi
fe vedere una facciata , difpofta con buon ordine d’ architettu-
ra ; e in quel refettorio colorì pure a chiarofcuro la paflione
di Crifto . Siccome nella chiefa de’ Santi Giovanni e Paolo fo-
no di fua mano due quadri affai llimati.
Le foprammemorate opere però furon condotte da quello
va-
(1) Le notizie d’ Jacopo Bellini, v. nel Vafarì , e nel (2) V. il Vafavi , il Larghino 9 il Ràdolfi } il FelihicH ecc.
Ridolfi .
BELLINI
PITTORE.
ella città di Venezia nacque 1’ anno 1425.^=^^
quello diligentiflimo lodato artefice ; e da Bellini
Jacopo fuo padre (>) fu indirizzato nella
profeifione , con que’ migliori precetti , eh’ ei
polfedeva . Per alcun tempo continuò fiotto
la direzione paterna ad operare ; e pofcia
unitamente col fuo fratello Gentile t1) con-
dulfe diverfe pitture , delle quali non è
fatta dagli fcrittori menzione alcuna .
Separatoli pertanto anche dal fratello , fi pofe a lavorare
fopra di sé , per fecondare quell’ inclinazione , che a ftudiar
di un miglior gufto lo dimoiava . Sicché egli fu il primo ,
che ne’ fuoi dipinti comincialfe ad ufare una maggior natura-
lezza ; abbandonando in parte quella maniera fecca , languida
e gretta , che fin d’ allora era fiata praticata da quei maellri .
Tale fu la tavola da lui dipinta nella chiefa di San Felice , e
i due quadri , fatti per la fcuola di San Girolamo .
Con quella nuova , e più vaga maniera di operare , fi
accrebbe a difmifura il credito a Giovanni ; dimodoché ebbe
commilfione dal Magillrato dell’ Avogaria di colorire un qua-
dro , entrovi il Redentor morto , che ancor ivi fi conferva .
Dopo dipinfe per la chiefa de’ Canonici Lateranenfi una tavola
colla Beata Vergine , in cui oltre a molti Santi ed Angeli , vi
fe vedere una facciata , difpofta con buon ordine d’ architettu-
ra ; e in quel refettorio colorì pure a chiarofcuro la paflione
di Crifto . Siccome nella chiefa de’ Santi Giovanni e Paolo fo-
no di fua mano due quadri affai llimati.
Le foprammemorate opere però furon condotte da quello
va-
(1) Le notizie d’ Jacopo Bellini, v. nel Vafarì , e nel (2) V. il Vafavi , il Larghino 9 il Ràdolfi } il FelihicH ecc.
Ridolfi .