A N
127
O N I O
MOOR o MORO
PITTORE.
alo roso nell’ arte , ma molto più fortuna- ■-
to per r avvenenza del tratto , che il facea moor.
rifaltare ,fu Antonio Mo or , o Moro,
il quale nacque nella città d’ Utrecht 1’ an-
no 1520. Quelli fra’ difcepoli dello Scho-
rel, rinomato pittore nelle Fiandre (1 ), eb-
be il primo pollo , sì per 1’ imitazione
della franca maniera del fuo maeflro , come
per aver ottenuta anch’ egli la forte d’ in-
trodurli nelle corti de’ Monarchi, e nell’ amicizia de’ Grandi ,
quale appunto lo Schorel con acclamazione godeva . Ma per
giugnere a tali onori , faticofe e indefeffe furono le pratiche
da lui intraprefe per impoirelfarlì di una franca maniera nel
converfare , e di un buon gullo di operare nell’ arte fua .
Non contento però degli ftudj fatti fu gli efemplari della
patria , nè di quelli , che dalle carte de’ valentuomini Italiani
ricavava , fi rifolvè di portarfi di quà da’ monti , per oflervare e
lludiare il più pregiabile , che da noi fi conferva . Sicché man-
dato ad effetto il fuo penfiero , copiò tutto il più raro , che
in Roma , e in Tofcana s’ ammira ; e ultimamente viaggiò per
tutta la Lombardia . Dopo ritornato alla patria , dipinfe varj
quadri , che gli apportarono molto applaufo .
In uno di quelli copiò la Danae tanto celebrata di Tizia-
no , e replicatamente efpreffe 1’ Afcenfione di Criflo , ed altri
foggetti facri e favolofi ( o . Quantunque però Antonio s’ inge-
gnaffe ne’ componimenti fiorici di condurgli con ifquifitezza
d’invenzione , e buona maniera , non oflante non riufcivagli,
come
(1) V. le notìzie di Giovanni Schorel, nel Sandrart , nel libien Tom. III. Entr. v. , il De Piles , Le Comte
Felibien , nel Le Comte , nel Baldinucci. Tom. il. , il Baldinuccì Decen. 1. Pare. il. Sec. iv.
(2) V. il Sandrart Part. il. Libr. ni. Cap. ix. , il
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O N I O
MOOR o MORO
PITTORE.
alo roso nell’ arte , ma molto più fortuna- ■-
to per r avvenenza del tratto , che il facea moor.
rifaltare ,fu Antonio Mo or , o Moro,
il quale nacque nella città d’ Utrecht 1’ an-
no 1520. Quelli fra’ difcepoli dello Scho-
rel, rinomato pittore nelle Fiandre (1 ), eb-
be il primo pollo , sì per 1’ imitazione
della franca maniera del fuo maeflro , come
per aver ottenuta anch’ egli la forte d’ in-
trodurli nelle corti de’ Monarchi, e nell’ amicizia de’ Grandi ,
quale appunto lo Schorel con acclamazione godeva . Ma per
giugnere a tali onori , faticofe e indefeffe furono le pratiche
da lui intraprefe per impoirelfarlì di una franca maniera nel
converfare , e di un buon gullo di operare nell’ arte fua .
Non contento però degli ftudj fatti fu gli efemplari della
patria , nè di quelli , che dalle carte de’ valentuomini Italiani
ricavava , fi rifolvè di portarfi di quà da’ monti , per oflervare e
lludiare il più pregiabile , che da noi fi conferva . Sicché man-
dato ad effetto il fuo penfiero , copiò tutto il più raro , che
in Roma , e in Tofcana s’ ammira ; e ultimamente viaggiò per
tutta la Lombardia . Dopo ritornato alla patria , dipinfe varj
quadri , che gli apportarono molto applaufo .
In uno di quelli copiò la Danae tanto celebrata di Tizia-
no , e replicatamente efpreffe 1’ Afcenfione di Criflo , ed altri
foggetti facri e favolofi ( o . Quantunque però Antonio s’ inge-
gnaffe ne’ componimenti fiorici di condurgli con ifquifitezza
d’invenzione , e buona maniera , non oflante non riufcivagli,
come
(1) V. le notìzie di Giovanni Schorel, nel Sandrart , nel libien Tom. III. Entr. v. , il De Piles , Le Comte
Felibien , nel Le Comte , nel Baldinucci. Tom. il. , il Baldinuccì Decen. 1. Pare. il. Sec. iv.
(2) V. il Sandrart Part. il. Libr. ni. Cap. ix. , il