MAR
I
N
167
o
DE V O S
P I T T 0 R E.
Martino De Vos pittor valorofo del-
la Fiandra , meritamente da’ proieffori del- De v°s
1’ arte vien dato luogo fra’ più bravi fe-
guaci della fcuola Veneta , per la bella
macchia di colorire in quella apprefa , e
da lui ne’ Tuoi dipinti praticata . Fu il fuo
natale nella città di Anverfa 1’ anno 1534. ,
e fino dalla fanciullezza fu egli indirizzato
nel difegno dal proprio padre , chiamato
Pietro , pittore di qualche abilità < ■ ). Indi palfato (òtto la di-
rezione di Francefco de Floris ('-) , da quello fu condotto in
iftato di lavorare con guflo e diligenza , Dimodoché fino nelle
prime opere da lui fatte per la chiefa della Madonna d’ An-
verfa , incontrò appreffo a ognuno lode ed applaufo ; ficcome
feguitò in tutte le altre , che allora colorì .
Già correva il De Vos 1’ anno ventitreefimo dell’ età fua ,
onde parvegli oramai tempo di foddisfare alla volontà, che avea
di portarli nell’ Italia a perfezionare i fuoi ftudj ; perlochè
s’ incamminò primieramente a Roma , ove a fazietà potè ar-
ricchire la fua mente . Ivi copiò quafi tutte le antiche erudi-
zioni , e le llupende opere , che 1’ adornano . Pofcia vi colo-
rì diverfi quadri , ed in ifpezie quello della Concezione di
Maria Vergine , che efifte nella chiefa di San Francefco a Ri-
pa grande .
Quindi trasferitofi a Venezia , ed olfervate le opere di
quei maeftri, s’ affezionò oltremodo alla maniera pronta e fpi-
ritofa del Tintoretto ; talché fatta amicizia col medefimo , (In-
diò lungamente nella fua fcuola , facendo gran pratica in quel
bel
( 1 ) V. il Van Mander ecc.
(2 ) V. il Baldìnucci ■> il Sandrart , il Felibien , il Le Comte ecc.
I
N
167
o
DE V O S
P I T T 0 R E.
Martino De Vos pittor valorofo del-
la Fiandra , meritamente da’ proieffori del- De v°s
1’ arte vien dato luogo fra’ più bravi fe-
guaci della fcuola Veneta , per la bella
macchia di colorire in quella apprefa , e
da lui ne’ Tuoi dipinti praticata . Fu il fuo
natale nella città di Anverfa 1’ anno 1534. ,
e fino dalla fanciullezza fu egli indirizzato
nel difegno dal proprio padre , chiamato
Pietro , pittore di qualche abilità < ■ ). Indi palfato (òtto la di-
rezione di Francefco de Floris ('-) , da quello fu condotto in
iftato di lavorare con guflo e diligenza , Dimodoché fino nelle
prime opere da lui fatte per la chiefa della Madonna d’ An-
verfa , incontrò appreffo a ognuno lode ed applaufo ; ficcome
feguitò in tutte le altre , che allora colorì .
Già correva il De Vos 1’ anno ventitreefimo dell’ età fua ,
onde parvegli oramai tempo di foddisfare alla volontà, che avea
di portarli nell’ Italia a perfezionare i fuoi ftudj ; perlochè
s’ incamminò primieramente a Roma , ove a fazietà potè ar-
ricchire la fua mente . Ivi copiò quafi tutte le antiche erudi-
zioni , e le llupende opere , che 1’ adornano . Pofcia vi colo-
rì diverfi quadri , ed in ifpezie quello della Concezione di
Maria Vergine , che efifte nella chiefa di San Francefco a Ri-
pa grande .
Quindi trasferitofi a Venezia , ed olfervate le opere di
quei maeftri, s’ affezionò oltremodo alla maniera pronta e fpi-
ritofa del Tintoretto ; talché fatta amicizia col medefimo , (In-
diò lungamente nella fua fcuola , facendo gran pratica in quel
bel
( 1 ) V. il Van Mander ecc.
(2 ) V. il Baldìnucci ■> il Sandrart , il Felibien , il Le Comte ecc.