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dell’ Imperial Galleria di Firenze. 125
nezia , gli convenne predo fpedirfi ; lafciando però , fe non col- —- ■
1’ atto , almeno co’ fuoi configlj , ben indirizzati alcuni lavori, robusti
che furono da altri efeguiti .
Ritornato alla patria s’ applicò al profeguimento di molte
pitture : e viepiù , come uomo d’ inflancabil fatica , ne pro-
curava delle nuove , anche con forti impegni. E fe talvolta .
non avelfe potuto ottenere il fuo intento , perchè coloro , che
dovevan far dipignere , inclinaffero più alla maniera di Paolo ,
dello Schiavone o d’ altri , il Tintoretto era sì coraggiofo , e
intraprendente , che s’impegnava d’imitar lo Itile di quelli ;
come per lo più felicemente gli riufciva ( « ).
Dipinfe eziandio una gran quantità di fiorie facre per quel-
le chiefe , che il nuovamente regiflrarle , foverchia ed inutile
imprefa riufcirebbe , mentre da tanti fono fiate puntualmente
descritte ( » ) . Di alcune di effe faremo menzione , per effer da
ognuno reputate le più vaghe , e le più celebri . Nella chie-
fa pertanto di San Felice fi vede la tavola del San Demetrio ,
e in Santa Maria dell’ Orto , quella di Santa Agnefe . In San-
ta Maria Mater Domini avvi 1’ Invenzion della Croce ; ficca-
rne nella chiefa di San Giorgio maggiore , e de’ Santi Gerva-
fio e Protafio , le tavole del Criflo morto , e della Cena del
Signore . Similmente in Santa Maria della Salute (3) , de’ Ge-
fuiti, di San Girolamo , dell’ Umiltà , e nella fcuola della Tri-
nità Santiffima , vi fono ftimatiffime pitture , fatte da quello
va
pica Veneta , e le
imamente corrette
Rato più modera-
che avrebbe certa-
aggiore applicazio»
[fe il famofo Anni-
rare : Ho veduto il
ed ora minore del
eccellente maeflro .
Delle altre numerofiffime opere , che da’ fuoi pennelli fu-
ron condotte > non tanto a frefco , che a olio , e le quali di
prefente efiflono in diverfe città e gallerie dell’ Europa , molti
fcrittori ne regiflrarono con lode la notizia ( + ) . Ed oltracciò
fi potrà da’ medeiìmi aver contezza de’ particolari luoghi , ove
del Tintoretto fono didimamente confer-
ed accrefciute » .
( 5 ) Nella fuddetta chiefa de’ Cherici regolari Somafchi
avvi il belliifimo quadro delle Nozze di Cana Ga-
lilea , che prima era nel refettorio de’ Crociferi .
(q.) V. il Borohma Lib. iv., il Rodolfi Part. il., il San-
drart Part. il. Lib. il. Cap. xvu., il Felibien Tom. ni.
Entr. v., il Le Comte Tom. il. , il de Piles , 1’ Abregé
Tom. I., le Delcrizioni di Venezia > ecc.
ir finalmente le virtuofe fatiche , eh’ e<
con-
nezia , gli convenne predo fpedirfi ; lafciando però , fe non col- —- ■
1’ atto , almeno co’ fuoi configlj , ben indirizzati alcuni lavori, robusti
che furono da altri efeguiti .
Ritornato alla patria s’ applicò al profeguimento di molte
pitture : e viepiù , come uomo d’ inflancabil fatica , ne pro-
curava delle nuove , anche con forti impegni. E fe talvolta .
non avelfe potuto ottenere il fuo intento , perchè coloro , che
dovevan far dipignere , inclinaffero più alla maniera di Paolo ,
dello Schiavone o d’ altri , il Tintoretto era sì coraggiofo , e
intraprendente , che s’impegnava d’imitar lo Itile di quelli ;
come per lo più felicemente gli riufciva ( « ).
Dipinfe eziandio una gran quantità di fiorie facre per quel-
le chiefe , che il nuovamente regiflrarle , foverchia ed inutile
imprefa riufcirebbe , mentre da tanti fono fiate puntualmente
descritte ( » ) . Di alcune di effe faremo menzione , per effer da
ognuno reputate le più vaghe , e le più celebri . Nella chie-
fa pertanto di San Felice fi vede la tavola del San Demetrio ,
e in Santa Maria dell’ Orto , quella di Santa Agnefe . In San-
ta Maria Mater Domini avvi 1’ Invenzion della Croce ; ficca-
rne nella chiefa di San Giorgio maggiore , e de’ Santi Gerva-
fio e Protafio , le tavole del Criflo morto , e della Cena del
Signore . Similmente in Santa Maria della Salute (3) , de’ Ge-
fuiti, di San Girolamo , dell’ Umiltà , e nella fcuola della Tri-
nità Santiffima , vi fono ftimatiffime pitture , fatte da quello
va
pica Veneta , e le
imamente corrette
Rato più modera-
che avrebbe certa-
aggiore applicazio»
[fe il famofo Anni-
rare : Ho veduto il
ed ora minore del
eccellente maeflro .
Delle altre numerofiffime opere , che da’ fuoi pennelli fu-
ron condotte > non tanto a frefco , che a olio , e le quali di
prefente efiflono in diverfe città e gallerie dell’ Europa , molti
fcrittori ne regiflrarono con lode la notizia ( + ) . Ed oltracciò
fi potrà da’ medeiìmi aver contezza de’ particolari luoghi , ove
del Tintoretto fono didimamente confer-
ed accrefciute » .
( 5 ) Nella fuddetta chiefa de’ Cherici regolari Somafchi
avvi il belliifimo quadro delle Nozze di Cana Ga-
lilea , che prima era nel refettorio de’ Crociferi .
(q.) V. il Borohma Lib. iv., il Rodolfi Part. il., il San-
drart Part. il. Lib. il. Cap. xvu., il Felibien Tom. ni.
Entr. v., il Le Comte Tom. il. , il de Piles , 1’ Abregé
Tom. I., le Delcrizioni di Venezia > ecc.
ir finalmente le virtuofe fatiche , eh’ e<
con-