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ORE.
a Terra di Sant’Angelo inVado nello Sta-FEDERIC„
to d’ Urbino fu la patria del celebratiflimo zuccheri
pittore Federigo Zuccheri. Il fuo
natale feguì nell’ anno 15'43. > e indi fino
all’ età di fett’ anni dimorò nella cafa pa-
terna ; ma nell’ anno 1550. ricorrendo 1’ u-
niverfal Giubbileo , i fuoi genitori lo con-
d afferò a Roma , ove lo lafciarono alla cu-
ra di Taddeo , altro loro figliuolo , e fra-
tello maggiore di Federigo , il quale ivi attendeva all’ arte del-
la pittura ( > ).
Per fecondare adunque la volontà del padre , che avrebbe
voluto veder Federigo indirizzato nello ftudio delle lettere ,
Taddeo lo fece per qualche tempo applicare a quelle . Ve-
dendo però , che molto fcarfo era il profitto , che ne ritrae-
va , principiò a dargli lezione nel difegno ; in cui , concor-
rendovi il genio , felicemente riufcì nell’ apprenderlo . Laonde
continuando a (Indiare con indefeffa attenzione , pervenne ad
un grado di molta franchezza ; e da quello , paffato alla pratica
de’ colori, coll’ affiflenza del fratello lavorò diverte operette .
Impratichitofi pertanto nel modo di dipignere , gli parve
oramai tempo di poter efeguire qualche penfiero di propria
invenzione . Lo che accordatogli anche da Taddeo , il primo
componimento fu una facciata di cafa , nella quale rapprefentò
alcuni fatti della vita e del martirio di Sant’ Euftachio . Ma
prima , che fòffero fcoperte al pubblico quelle pitture , volle
Taddeo vederle ; e fembrandogli , che in certi luoghi avellerò
bi-
(1) V. le notizie del pittore Taddeo Zuccheri.) nel Va-
fari , nel Borghino , nel Baglioni , nel Sandrart , nel
Telìbien , nel De Piles , nel Le Corate , ed in altri
fcrittori.
ORE.
a Terra di Sant’Angelo inVado nello Sta-FEDERIC„
to d’ Urbino fu la patria del celebratiflimo zuccheri
pittore Federigo Zuccheri. Il fuo
natale feguì nell’ anno 15'43. > e indi fino
all’ età di fett’ anni dimorò nella cafa pa-
terna ; ma nell’ anno 1550. ricorrendo 1’ u-
niverfal Giubbileo , i fuoi genitori lo con-
d afferò a Roma , ove lo lafciarono alla cu-
ra di Taddeo , altro loro figliuolo , e fra-
tello maggiore di Federigo , il quale ivi attendeva all’ arte del-
la pittura ( > ).
Per fecondare adunque la volontà del padre , che avrebbe
voluto veder Federigo indirizzato nello ftudio delle lettere ,
Taddeo lo fece per qualche tempo applicare a quelle . Ve-
dendo però , che molto fcarfo era il profitto , che ne ritrae-
va , principiò a dargli lezione nel difegno ; in cui , concor-
rendovi il genio , felicemente riufcì nell’ apprenderlo . Laonde
continuando a (Indiare con indefeffa attenzione , pervenne ad
un grado di molta franchezza ; e da quello , paffato alla pratica
de’ colori, coll’ affiflenza del fratello lavorò diverte operette .
Impratichitofi pertanto nel modo di dipignere , gli parve
oramai tempo di poter efeguire qualche penfiero di propria
invenzione . Lo che accordatogli anche da Taddeo , il primo
componimento fu una facciata di cafa , nella quale rapprefentò
alcuni fatti della vita e del martirio di Sant’ Euftachio . Ma
prima , che fòffero fcoperte al pubblico quelle pitture , volle
Taddeo vederle ; e fembrandogli , che in certi luoghi avellerò
bi-
(1) V. le notizie del pittore Taddeo Zuccheri.) nel Va-
fari , nel Borghino , nel Baglioni , nel Sandrart , nel
Telìbien , nel De Piles , nel Le Corate , ed in altri
fcrittori.