43
GIOVANNANTONIO
RAZZI
DETTO
IL SODDOMA E IL MaTTACCIO
\
PITTORE.
n Vergelle , piccolo caflello p) , Tedici mi-Giovannan.
glia dalla città di Siena diftante , nacque TONI°
P — ~ 1 Razzi
1’ anno 1479. GiovannantOnio di Jacopo
Razzi . A quello fanciullo fu sì parziale la
natura , che potè a fuo talento tifare i pen-
nelli , prima , che aveffe comprefo cofa fof-
fe il difegno . Offervato pertanto con am-
mirazione il fuo operare da certi agenti
della cafa Spannocchi , lo vollero condurre
a Siena , prefentandolo a’ padroni, acciocché ne aveifero pro-
tezione .
Da quelli adunque fu volentieri ricevuto ; ma comecché
occupati in altri affari , rilafciarono in fua libertà il modo di
{Indiare : ed egli fi elelfe di copiare i marmi di Jacopo della
Fonte (») ; difegnando inoltre tutte quelle cofe , che al fuo
capriccio trovava più confacenti . Talché di proprio genio li
formò una maniera , altrettanto bella , quanto fpiritofa e na-
turale , con cui , quando volle , condulfe bravamente molte
pitture .
Adattolfi in prima a colorire i ritratti al naturale , de’ qua-
li ne fece diverfi ; poiché molti godevano non folamente il
contento di veder formare la propria effigie ; ma provavano
anche il piacere nell’ afcoltare le fue facezie , ed i curiofi rac-
FbZ. I. Fi con-
(1) Erra il Vafari Apponendolo nato nella città di Ver- (2) V. le notizie di Jacopo della Quercia, detto Jacopo
celli nel Piemonte , e con effo gli altri , che lo han- della Fonte , nel Vafari , nell’ Ugurgieri , nel Baldi*
no feguitato .
nuoci ecc.
GIOVANNANTONIO
RAZZI
DETTO
IL SODDOMA E IL MaTTACCIO
\
PITTORE.
n Vergelle , piccolo caflello p) , Tedici mi-Giovannan.
glia dalla città di Siena diftante , nacque TONI°
P — ~ 1 Razzi
1’ anno 1479. GiovannantOnio di Jacopo
Razzi . A quello fanciullo fu sì parziale la
natura , che potè a fuo talento tifare i pen-
nelli , prima , che aveffe comprefo cofa fof-
fe il difegno . Offervato pertanto con am-
mirazione il fuo operare da certi agenti
della cafa Spannocchi , lo vollero condurre
a Siena , prefentandolo a’ padroni, acciocché ne aveifero pro-
tezione .
Da quelli adunque fu volentieri ricevuto ; ma comecché
occupati in altri affari , rilafciarono in fua libertà il modo di
{Indiare : ed egli fi elelfe di copiare i marmi di Jacopo della
Fonte (») ; difegnando inoltre tutte quelle cofe , che al fuo
capriccio trovava più confacenti . Talché di proprio genio li
formò una maniera , altrettanto bella , quanto fpiritofa e na-
turale , con cui , quando volle , condulfe bravamente molte
pitture .
Adattolfi in prima a colorire i ritratti al naturale , de’ qua-
li ne fece diverfi ; poiché molti godevano non folamente il
contento di veder formare la propria effigie ; ma provavano
anche il piacere nell’ afcoltare le fue facezie , ed i curiofi rac-
FbZ. I. Fi con-
(1) Erra il Vafari Apponendolo nato nella città di Ver- (2) V. le notizie di Jacopo della Quercia, detto Jacopo
celli nel Piemonte , e con effo gli altri , che lo han- della Fonte , nel Vafari , nell’ Ugurgieri , nel Baldi*
no feguitato .
nuoci ecc.