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PITTORE E INTAGLIATORE IN RAME.
enderanno fempremai celebre il nome di Federigo'
Federigo Barocci le ftupende opere Barocci
fue , sì bene accordate da una sfumata for-
za di naturai vivezza ne’ colori , e da una
dolce e graziofa idea di gentil foavità nelle
figure . Nacque egli in Urbino 1’ anno 1528. >
e da Batifta Franco Veneziano < » ) , che al-
lora dipigneva in quella città , imparò i
principi dell’ arte . E comecché Batifta era
molto ftudiofo delle ftatue antiche , faceva continuamente efer-
citare anche Federigo in ricavarle ; ed in quefta applicazione
tanto era il piacere > che ne ritraeva , che fovente fui far del
giorno era trovato dalla madre , che ancor difegnava col lume
accefo .
Appena partitofi il Franco , Federigo fi ritirò a Pefero in
cafa dell’ Architetto Bartolommeo Genga ( * ) fuo zio , il quale
gli ottenne dal Duca tutta la libertà di ftudiare nella fua gal-
leria le pitture , che vi erano di Tiziano , e d’ altri infigni
maeftri ; e nello fteffo tempo 1’ efercitò nella geometria , nel-
1’ architettura , e nella profpettiva . Indi trasferitofi a Roma ,
difegnò le opere di Raffaello , e tutte le altre > (limate più
fingolari da’ profeflori .
Tornato alla patria , s’ efpofe a dimoftrare pubblicamente
il faggio de’ fuoi ftudj . La prima opera , eh’ ei faceffe , vien
creduto , che fia la tavola della Santa Margherita , eh’ efifte
nella compagnia del Corpus Domini . Sono parimente primizie
de’ fuoi pennelli le due tavole , che fi veggono in quella Cat-
tedrale , in una delle quali rapprefentò il martirio di San Se-
ba-
(1 ) Di Batifta Franco detto Semoki , v. il Vafari ecc. (2) V. il Vafari 3 il Felibien ccc<
PITTORE E INTAGLIATORE IN RAME.
enderanno fempremai celebre il nome di Federigo'
Federigo Barocci le ftupende opere Barocci
fue , sì bene accordate da una sfumata for-
za di naturai vivezza ne’ colori , e da una
dolce e graziofa idea di gentil foavità nelle
figure . Nacque egli in Urbino 1’ anno 1528. >
e da Batifta Franco Veneziano < » ) , che al-
lora dipigneva in quella città , imparò i
principi dell’ arte . E comecché Batifta era
molto ftudiofo delle ftatue antiche , faceva continuamente efer-
citare anche Federigo in ricavarle ; ed in quefta applicazione
tanto era il piacere > che ne ritraeva , che fovente fui far del
giorno era trovato dalla madre , che ancor difegnava col lume
accefo .
Appena partitofi il Franco , Federigo fi ritirò a Pefero in
cafa dell’ Architetto Bartolommeo Genga ( * ) fuo zio , il quale
gli ottenne dal Duca tutta la libertà di ftudiare nella fua gal-
leria le pitture , che vi erano di Tiziano , e d’ altri infigni
maeftri ; e nello fteffo tempo 1’ efercitò nella geometria , nel-
1’ architettura , e nella profpettiva . Indi trasferitofi a Roma ,
difegnò le opere di Raffaello , e tutte le altre > (limate più
fingolari da’ profeflori .
Tornato alla patria , s’ efpofe a dimoftrare pubblicamente
il faggio de’ fuoi ftudj . La prima opera , eh’ ei faceffe , vien
creduto , che fia la tavola della Santa Margherita , eh’ efifte
nella compagnia del Corpus Domini . Sono parimente primizie
de’ fuoi pennelli le due tavole , che fi veggono in quella Cat-
tedrale , in una delle quali rapprefentò il martirio di San Se-
ba-
(1 ) Di Batifta Franco detto Semoki , v. il Vafari ecc. (2) V. il Vafari 3 il Felibien ccc<