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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 3
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Zappa, Giulio: Bramante alla Certosa di Pavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0201

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BRAMANTE ALLA CERTOSA DI PAVIA

EMPO fa, abbozzando uno studio sul Borgognone, abbiamo indicato,
con quella brevità che i limiti ristretti e il carattere sintetico del
nostro articolo ci prescrivevano, una serie di affreschi della chiesa
della Certosa di Pavia erroneamente attribuiti ad Ambrogio da
Possano, autore invece indiscutibile di que’ due grandi e noti af-
freschi raffiguranti, alle due estremità della croccivi, l’Incoronazione
di Maria coi duchi Francesco e Ludovico Sforza e la famiglia di
Gian Galeazzo Visconti prostrata davanti alla Vergine, che for-
mano appunto il nucleo mediano di tutta quella vasta decorazione
pseudo-Bergognonesca1 (fìg. i).

Davanti a quei dipinti mirabili, che allora abbiam dovuto contentarci di considerare
da un punto di vista puramente negativo, ci siamo sentiti quasi costretti a ritornare, at-
tratti dal fascino di una forte individualità artistica che in essi ci aveva oscuramente sog-
giogati, senza tuttavia lasciarsi pienamente afferrare e determinare, e a cui sentivamo in
cuor nostro troppo impari il nome d’artista che i risultati d’un esame stilistico pur rigoroso
ci avevano dapprima suggerito. Li abbiamo ristudiati a sè, li abbiamo interrogati a lungo,
con un’analisi attenta e paziente, ed essi non hanno ..tardato a svelarci il segreto di tanta
bellezza, sfuggita quasi inesplicabilmente sin qui all’attenzione degli storici dell’arte.2

Le riproduzioni che per la prima volta pubblichiamo dei più rilevanti particolari de-
corativi ci dispensano, crediamo, dallo spendere molte parole per dimostrare un’altra volta
la disparità di maniera, se non di motivi, che stacca recisamente queste fig'ure di santi da
quelle del Bergognone. Certe attinenze affatto esteriori con quadri di questo, che rileve-
remo in seguito, non impediranno ad alcuno di riconoscere che non mai egli ha saputo
infondere nella sua tanta somma d’energia corporea, nè rilevarle con tanta potenza e con
così plastica determinatezza d’ogni particolare, nè piegare con tanto sicura abbondanza le
stoffe delle loro vesti. Chi ha osservato direttamente i due gruppi d’affreschi nel loro com-
plesso avrà pure notato, in questi scomparti laterali, le carni d’un tono ben più caldo e
rossastro che in quelli dipinti dal Bergognone; avrà sopratutto dovuto tosto rilevare la
diversa intonazione generale del colore.

Prima di esaminare paratamente le quattro coppie di santi alle quali dovremo limitare
il nostro studio, gioverà accennare brevemente al grandioso edilìzio decorativo di cui esse
sono parti integranti. Il pittore che si assunse l’incarico di condurre a termine, nella nave
trasversale della chiesa, la decorazione iniziata dal Bergognone, seppe far sì che le absidi

1 Cfr. Giulio Zappa, Note sul Bergognone in Arte,
anno XII, fase. I.

2 Per quanto a noi consta, io Scliamarsovv solo se
ne occupò diffusamente, nel suo volume su Melozzo

da Forlì, al quale egli li attribuì, errando, è vero, ma
ad ogni modo approssimandosi alla verità ben più di
coloro che continuarono a vedervi l’opera del Bergo-
gnone.

L’Arte. XIII, 21.
 
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