Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 29.1926

DOI Heft:
Bollettino bibliografico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.55345#0072

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
48

BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

appare, in tutta l’opera, schiettamente innamorato della
sua materia e deciso ad innamorarne gli altri.
Fanno corredo al volume stampato in modo esemplare,
120 bellissime tavole in cui i più significativi quadri di cui
il Mottini parla, sono riprodotti. A. G.
E. Tormo y Monzo, Los cuatro grandes Crucifisos
de bronce dorado del Escoriai, in «Archivio Espa-
nol de Artey Arqneologia», 1925, n. 2, pp. 117-145.
L’autore si propone il problema dei tre crocifissi del Sei-
cento che si trovano nel monastero dell’Escuriale (il quarto
è opera certa di Pompeo Leoni), e con un accurato studio
delle antiche descrizioni e degli antichi documenti giunge
a rettificare inveterati errori.
Secondo il Tormo, tutti coloro che prima di lui si sono oc-
cupati dei crocifissi dell’Escuriale lasciano anonimo il cro-
cifisso della Sagrestia, attribuiscono al Tacca quello del
Pantheon e dimenticano del tutto quello della cappella del
Collegio. Il primo a ingenerare la confusione, fonte dei la-
mentati errori, fu il Ponz, che fraintese le fonti di cui si ser-
viva. Egli dice che non si ha notizia dell’autore del Cristo
della Sagrestia; attribuisce giustamente al Bernini quello
del Collegio, e di quello del Pantheon dice che è ritenuto di
un nipote di Giuliano Tinelli, ma poiché il Buglione nella
vita di Gio. Battista Crescenzi afferma che è del Tacca, lo
restituisce a quest’ultimo.
Ora i documenti distinguono chiaramente i seguenti cro-
cifissi: quello del Tacca (Buglione nella vita del Crescenzi),
quello del Bernini (Baldinucci), quello del nipote di Giuliano
Tinelli, il quale, secondo il Tormo che ricava la notizia dalla
vita dello stesso Tinelli scritta dal Passeri, altri non era che
Domenico Guidi (Palomino nella vita di Velazquez). Dalla
descrizione del Santos si ricava che il crocifisso che era stato
nel Pantheon si trovava nel 1657 nella Sa' restia; quello che
allora stava nel Pantheon, nel 1659, quando Velazquez come
sappiamo dal Palomino pose quello del Guidi nel Pantheon
stesso, dovè passare nel Collegio. Quello del Tacca, che giunse
per primo avanti il 1635, fu certo anche il primo a essere nel
Pantheon; quello che lo sostituì dovè essere il Cristo del Ber-
nini giunto dopo il 1649, e quello che rimpiazzò que-
st’ultimo, fu quello del Guidi arrivato nel 1659. Il Crocifisso
del Bernini passò allora nella cappella del Collegio. Infatti
il Santos nella prima edizione del suo libro (1657) non dice
che vi sia alcun crocifisso in quella cappella; invece nelle
edizioni del 1681 e 1698 ricorda nella stessa cappella un Cristo
di preziosissima fattura.
Concludendo l’attuale Crocifìsso del Pantheon è del Guidi,
e non del Tacca, come comunemente si crede; del Tacca è

invece quello della Sagrestia; quello della cappella del Col-
legio è del Bernini, e si tratta del Cristo che l’artista italiano
fece per allogazione del papa Innocenzo X che lo donò a
Maria Anna d’Austria sposa di Filippo IV.
L’affermazione del Ponz, che il Crocifisso del Pantheon deve
attribuirsi al Tacca perchè ha quattro chiodi, come secondo
il Buglione aveva quello del Tacca, non ha fondamento;
infatti nel Baglione non vi è alcun cenno di questo parti-
colare.
La critica stilistica conferma i risultati della critica storica.
Invero il confronto tra il crocifisso della Sagrestia e quello
del Tacca nel Duomo di Pisa mostra che le due opere sono
di una stessa mano.
Non ci persuade molto però almeno a giudicare dalla ri-
produzione, l’attribuzione al Bernini del Cristo della cap-
pella del Collegio. V G.
La Pcinture au Musée du Louvre:
Écoles italiennes (xvie, xvne, xvme siècles), par
Gabriel Rouchès.
École Hollandaise, par M.lle Cl. Misme.
École Allemande, par M. Louis Réau.
École Espagnole, par Marcel Nicole.
École Anglaise, par Marcel Nicole.
École Franpaise (xive au xvb siede), par P. A.
Lemóisme.
École Frangaise (xix siède, i^re partie), par Louis
Hautecoeur.
École Fran^aise (xixe siède, 2èlM partie), par Paul
Janot.
Queste serie di fascicoli divulgativi, a ricordo del grande
emporio d’arte pittorica che è il museo del Louvre, sono fatti
per L'Illustration, con garbo, sotto la direzione di Jean Gui-
frey, conservatore a quel museo, e pubblicati a piccolo prezzo
(8 o io o 12 franchi per fascicolo), benché straricchi di
belle illustrazioni, con notizie succinte sugli artisti e con pre-
fazioni sull’arte dei diversi paesi. Questi bei fascicoli, splen-
dido regalo agli amatori, si acquistano all’amministrazione
de l’Illustration 13, rue Saint-Georges, Paris (IX). Nel pub-
blicarli, non si è tenuto conto de l’ordine cronologico, così
che restano a pubblicarsi i fascicoli :
École Italienne (Primitifs) par M. Louis Hautecoeur.
École Flamande par Louis Gillet.
École Frangaise (xvu siede) par Pierre Marcel.
École Frangaise (xvm siècle) par Louis Gillet.
École Frangaise (xix siède) par Paul Jamot, III partie.
Presto, quindi, avremo compiuto questo ciclo di studi e
di lavoro illustrativo del Louvre. o. M.

Per i lavori pubblicati ne E ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica
per T Italia e per Testerò.
Adolfo Venturi, Direttore.
(2481) Roma - Grafìa, S. A. I. Industrie Grafiche - Via Federico Cesi, 45.
 
Annotationen