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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 5.1859

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Spano, Giovanni: Vasi fittili sardi
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https://doi.org/10.11588/diglit.15996#0027

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ziosi scrittori vengono distinti con proprio vocabolo, per-
chè diversi sono i caratteri. Così pure noi distingueremo i
vasi sardi chiamandoli sardo-egizii, sardo-etruschi, sardo-
siculi 3 ecc. (i).

Il più interessante vaso dipinto trovato in Sardegna è
quello che venne scoperto, nel 1856 , nelle tombe di
Tharros ; che oggi trovasi riposto nel R. Museo. Questo
vaso venne illustrato dall' esimio Archeologo cav. D. Giulio
Minervini 7 il quale in questa scienza si può dire il primo
che vanta la nostra Italia (2). Gii altri vasi sardi che sono
stati trovati in Sardegna di questo genere sono di poco
interesse per la storia , perchè non rappresentano altro che
ligure isolate , come satiri , figure di baccanti, ed i soliti
ornamenti. Sono per V ordinario piccoli e di diverse forme.
Di questi una porzione ne possediamo noi nella nostra rac-
colta y alcuni riposano presso i particolari , specialmente in
Oristano dal Deput. avv. Giud. del Trib. Francesco Spano,
dal cav. D. Salvatore Carta , dal cav. D. Paolo Spano ,
e da varii altri, perchè questa qualità di vasi si trova so-
lamente in Tharros. Si sono pure scoperti piatti che nel
fondo hanno qualche figura della stessa maniera come i
vasi istoriati, che sembrano voti, perchè sono bucati per
tenerli appesi. Tutti sono lavorati con una tal quale perfe-
zione e leggierezza.

Altra qualità di vasi sardi sono quelli appellati egizii di
un sol colore , o neri o piombacei che parimenti si trovano

(1) I vasi greco siculi , àpuli , campanti tee. sono ben differenziati tra loro ,
dagli Etruschi ., perchè i primi hanno le figure rosse in fondo nero , mentre in
questi ultimi le ligure nere sono in fondo rosso , e talvolta i panneggiamenti e
la muscolatura sono graffiti.

(2) V. Bullett. Archeol. Napolit. Seconda Serie, an. IV , Num.23, e riportalo
nel Bullet. Sardo ( an. Ili, pag. 43). Allorché noi eravamo in Napoli nel giu-
gno del (836 , gli fecimo vedere il disegno del detto vaso, ed avendo esternato
il desiderio di volerlo egli illustrare , noi ben volentieri condiscendemmo, perchè
a migliori mani non potevamo affidare T opera Sarda onde fosse conosciuta per
tutto P orbe letterario , piucchè avrebbe potuto fare il nostro umile Bulleltino.
 
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