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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 5.1859

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Martini, Pietro: Città antiche dell'isola e loro distruzione
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https://doi.org/10.11588/diglit.15996#0093

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Una sola certezza storica si aveva, quella cioè che fos-
sero state rovinate nelle terribili invasioni dei barbari , e
segnatamente dei Saraceni, che per tanti secoli deva-
starono j incendiarono, rovinarono la infelice nostra terra
natale.

Per buona ventura gli ultimi discoprimenti delle perga-
mene e dei codici cartacei d' Arborea, non che i lavori dei
letterati insigni, che nei tempi recenti si affaticarono a di-
radare le tenebre delle nostre antichità, fecero sì che anche
nel rispetto della distruzione di molte delle vetuste città si
facesse un po' di luce , ed anche intiera questa sorgesse in
ordine ad alcune altre.

Siccome il direttore di questo bollettino è nel bel novero
di quegli scrittori, e difatti ornò il medesimo di molte il-
lustrazioni relative alle stesse città antiche, io credo perciò
che sia acconcio, ed anzi serva d' appendice alle illu-
strazioni medesime un breve cenno delle città distrutte dai
Saraceni, sulla scorta delle mentovate carte arboresi, c
particolarmente di quelle non ha guari acquistate dall'esi-
mio cav. Giuseppe Corrias d'Oristano, e delle quali intanto
faccio uso, in quanto me lo permisero 1' egregio acqui-
rente , ed il pregiato mio amico Can. Salvator Angelo
De-Castro, che ne è il depositario.

Nella parte occidentale dell'Isola, come quella che fu
più delle altre parti soggetta alle invasioni dei Saraceni,
i monumenti della loro ferocia e de' loro incendj furono
stragrandi, a modo che quasi tutte scomparvero le città
che coronavano quei litorali.

La tanto insigne città di Nora fu una delle prime che
disparvero infino dalle prime invasioni dei Saraceni. Essa
serviva di rifugio ai popoli vicini che cercavano di libe-
rarsi dai barbari: faceva gran resistenza a costoro, che la
ponevano in assedio: ma finalmente cadde, ed il fuoco che
vi appiccarono i vincitori, la ridusse ad un mucchio di
 
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