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Napoli nobilissima — 5.1896

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Croce, Benedetto: Il bassorilievo del sedile di porto
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https://doi.org/10.11588/diglit.69898#0082

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66

NAPOLI NOBILISSIMA

accennino alla leggenda popolare di Niccolò Pesce. Se-
condo essi, il popolino diceva semplicemente che la figura
ritraeva un uomo selvaggio. Ma che la leggenda fosse col-
legata a quel marmo da tempi assai remoti, non mi pare
da mettere in dubbio; e quel non saperne nulla dei vecchi
eruditi prova semplicemente la loro poca attenzione e il
loro noto disprezzo per le fantasie popolari. Del resto,
qualche cosa doveva averne sentito, di certo, il Celano,
che, nelle sue Notizie, pubblicate nel 1692, scriveva: « Al-
« tri vogliono che questo seggio faccia quest’impresa,
« perchè in questo luogo comparve un huomo marino di


Il bassorilievo di Orione
(disegno di Andrea Patroni).

«questa forma; ma questo sa di favola» (*). Il primo dei
descrittori di Napoli che faccia esplicita menzione della
leggenda, è Giuseppe Sigismondi, che scriveva nel 1788:
« Il volgo crede che questa sia l’immagine di Niccolò
« Pesce napoletano, celeberrimo nuotatore e marinaro » (1 2 3).
Nel 1742 i nobili di Porto trasferirono il loro Sedile
presso S. Giuseppe, in quel luogo dove ora è VHótel de
Genève, costruendo un edilìzio più vasto, con architettura
del Cannavari romano e sotto la direzione di Mario Giof-
fredo, e decorato di affreschi da Francesco la Mura (3). Nel
trasferimento, non portarono via il bassorilievo, ch’era
pur diventato l’insegna del Sedile; e con un rispetto per
le memorie storiche di cui non si trovano in quel tempo
frequenti prove, vollero lasciarlo all’antico posto, e vi mi-
sero sotto la seguente iscrizione:

CURIA NOBILIUM DE PORTU
HEIC UBI OLIM NAVIUM STATIO FUERAT FUNDATA
INVENTOQUE IN EFFOSSIONIBUS ORIONIS SIGNO DISTINCTA
NUNC SEDE IN ELEGANTIOREM URBIS REGIONEM TRANSLATA
NE CONVERSO IN PRIVATOS USUS LOCO
LONGAEVA VETUSTATE FACTI FAMA ABOLERETUR
AETERNUM APUD SEROS NEPOTES TESTEM
HUNC LAPIDEM ESSE
VOLUIT
ANNO AERAE CHRIST. MDCCXLII.
Sia detto di passaggio, il nuovo Sedile di Porto servì
per pochi anni: abolito l’ordinamento dei seggi nel 1800,
l’edilìzio restò ancora in piedi fino al 1845, quando venne
demolito per edificare a quel posto il palazzo Passare (*). —
Il bassorilievo poi seguitò a fare bella mostra di sè attac-
cato al palazzo all’angolo delle strettole di Porto, di fronte
al vico Mezzocannone, e accanto al grande atrio o suppor-
tino. Quattro anni fa, come ho già accennato, i lavori del
Risanamento lo turbarono nella sua secolare quiete, es-
sendo stato abbattuto l’atrio e la casa. Ma un voto della
Commissione municipale dei monumenti riuscì questa volta
a conservarlo (2); ed è ricomparso da un paio d’anni sulla
casa nuovamente costruita, dove si può ammirarlo, dal
lato dell’antica strettola, pulitamente collocato nel vano di
un balcone, al primo piano, il fondo del bassorilievo di-
pinto di un colore roseo, e circondato di una fascia grigio-
cilestre, e con di sotto 1 lapide dei nobili di Porto.
Fioriranno ancora intorno ad esso le leggende popolari,
come un tempo, in quell’oscuro crocevia del Sedile di
Porto, delle Strettole, e di Mezzocannone, tra le botte-
gucce e i bassi della povera gente? — Ricordo che, poco
tempo prima dell’abbattimento, passando un giorno per
quel luogo, io domandavo a una donna, seduta sotto il
simulacro di Orione, che cosa fosse quella figura. ■—■
Quale? — Non la vedete? — Ma, prima che potesse ri-
spondermi, un vecchio, che aveva tutta l’aria di un antico
cocchiere appadronato, intervenne nel dialogo, e, con la
benevolenza e l’affabilità dell’uomo dotto che istruisce un
ignorante, mi disse in napoletano pulito: « Quello è il Pe-
« sce Niccolò, che fuje n'ommo, che, pe na jastemma che le
« mandale la matre, addeventaie pesce, e se perdette dinto il
« Faro de Messina, e se chiamma il Pesce Niccolò. Avite
« capito? » — « Sissignore, e grazie! » — Ma io ero più
dotto nell’argomento che il mio interlocutore non cre-

(1) Celano, ed. Chiarini, IV, 103-104.
(2) Descrizione della città di Napoli e suoi borghi, Napoli, fratelli
Terres, 1788, II, 193.
(3) Chiarini, in Celano, ed. cit., IV, 106.

(1) Chiarini, 1. c. — Riproduciamo più innanzi una veduta del
nuovo seggio da una stampa dello scorso secolo. Un’altra veduta an-
teriore di pochi anni all’abbattimento di esso si trova nell’Omnibus pit-
toresco, anno I (1838), n. 25, p. 193.
(2) Vedi Napoli nobilissima, a. I, 1892, p. 47.
 
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