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Napoli nobilissima — 5.1896

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Salazar, Lorenzo: Documenti inediti
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Ferrarelli, Giuseppe: L'ufficio topografico di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.69898#0141

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

125

chiamò Teresa Agnesa l’han tenuta il signor D. Diego Maiorca e la
signora D. Teresa Agnesa Caracciolo Principessa de Carpigno. (1)
A dì 25 decembre 1670 fu batt. un figl. nato a dì 19 d.° figlio del
sig. Gioseppo Recco et signora Francesca la Peruta coniugi se chiamò
Antonio (2) Stefano, l’han tenuto il sig. Guglielmo Samuel et signora
Maria Carro (3).
A dì i.« febraro 1673 Rosa, Agnesa Recco figlia del sig. Giuseppe
e signora Francesca la Peruta, l’ha tenuta il sig. Pietro de Leto. (4)
A dì 19 agosto 1674 Barbara Recco figlia del sig. Gioseppe Recco
e della signora Francesca dell’ Aperuta, l’ha tenuta il sig. Gio. Cor-
rado. (5)
Mancano altre sette fedi per completare il numero di
dodici; ma è naturale tanta abbondanza di prole, se gli
altri figli, venuti dopo, si seguirono con la rapidità dei due
precedenti.
E chiudo, per questa volta, con due fedi che si riferi-
scono a Tommaso Realfonso, pittore di frutta come il
Recco e come Gio. Battista Ruoppolo.
A 3 aprile 1712. Giovanni Rafaele Giuseppe nato a 29 marzo
da Tomaso Realfonzo e Margherita Capoluongo coniugi fu batt. da
me Dottor D. Francesco Antonio Mostillo paroco. Patrino Dottor si-
gnor Nicolò Fiorentino, pattina Giovanna Talamo Mamm.a (6)
A i.° gennaro 1717. Angela, Maria Eufrasina, nata a’ di detto
dal sig. Tomaso Realfonso e signora Margarita Capolungo coniugi
fu battezzata da me Dott. D. Francesco Antonio Mostillo paroco. Pna
Giovarla Talamo Mam." (7)
Due altre notizie ed ho finito; questa è tratta dall’Ar-
chivio di Stato in Napoli (8):
Assenso all’obbligazione dei feudali dellTll.mo Principe d’Avellino,
Gran Cancelliere del Regno, ecc. p. causa dell’intrate di docati 3000
fatta a beneficio del cavalier Cosmo Fansaga in recompensa di molte
opere di marmo è bronzo, statue è mobili donateli dal detto cavalier
Cosmo et assistenza in molti edificii fatti et opere di marmi di mano
del cavalier Cosmo et p. altre giuste cause ecc. ecc.
Il De Dominici non accenna a questi lavori, fatti da Cosmo
Fansaga per Francesco Marino Caracciolo; e non li nota
il Tufari (9), che pur fa l’elenco delle opere di questo
sommo scultore ed architetto. Lo stesso Tufari (I0) parlando
dei famosi affreschi di Luca Giordano, nella Cappella del
Tesoro in S. Martino, si modella sul De Dominici e si
limita a ripetere la meravigliosa storia delle 48 ore che
bastarono a Luca per dipingere quegli affreschi.
(1) Id. id., fol. 134.
(2) Questi è il figlio D. Antonio che accompagnò il padre in
Ispagna, nel 1695, insieme col fratello Tommaso sacerdote.
(3) Id. id., fol. 143, t.
(4) Id. id., fol. 158.
(5) Id. id., fol. 168, t.
(6) Parr. di Santa Maria Ogni Bene, libro XI, fol. 176, t, Batte-
simi.
(7) Id., libro XII, fol. 41, Battesimi.
(8) Diversorum del Collaterale, voi. 8, 1669-1676, fol. 169, t.
(9) Tufari (Raffaele) La Certosa di S. Martino, Napoli, Ranucci,
1854, pag. 169.
(io) Op. cit., pag. 87-92.

Un giornale del tempo, più raro di un manoscritto,
perchè se ne conosce una copia sola (T), ci dà la data esatta
del giorno in cui, con grande solennità, furono scoverte
quelle pitture.
Napoli 29 di aprile 1704. Mercoledì mattina, essendosi esposto
il Santissimo Sacramento nella Chiesa de’ P.P. Certosine a S. Mar-
tino, per le 40 ore circolari, vi si scoverse, con quell’occasione, un’as-
sai eccellente dipintura a fresco fatta nella volta del tesoro di quella
Chiesa dal celebre e famoso dipintore cavalier D. Luca Giordano: di
che vi sono andati un numero grandissimo di gente di ogni condi-
zione, e anche d. E. ad ammirarla, con l’occasione d’andare ad ado-
rar la Sacrosanta Eucaristia.
Questa Gazzetta, che si pubblicava in Napoli presso Ni-
colò Bulifoni (1 2 3 4 5 6 7 8 9 (io)), non avea quarta pagina-, eran perciò le-
cite le giuste lodi, in prima pagina, agli artisti e scrittori
di merito.
Lorenzo Salazar.

L’UFFICIO TOPOGRAFICO DI NAPOLI
E IL GENERALE FERDINANDO VISCONTI.

I .a figura che riproduciamo (ridotta alla quarta parte)
non è una caricatura. È cavata da un ritratto in litografia
pubblicato nel 1847, nell’occasione della morte del gene-
rale Visconti. Dopo il nome: Il Generale Cavaliere D. Fer-
dinando Visconti, è la seguente lunga leggenda:
Nacque in Palermo a 9 gennaio 1772. Fu educato in Napoli, e
dalla R. Accademia Militare uscì Tenente d’Artiglieria. Di tutte le
sublimi scienze si adornò della Bellic’Arte, Geodesia, Astronomia, Geo-
grafia, Storia, Architettura, Letteratura, che indefesso coltivava. Caris-
simo al nostro magnanimo Ferdinando II Re delle due Sicilie. Ele-
vato a Colonnello del Genio Direttore del R. Officio Topografico,
Brigadiere Ispettore degl’istituti d’Educazione Militare, e del detto
R. Officio, nominato Cavaliere del R. Ordine di S. Ferdinando e del
merito, Cavaliere dell’insigne R. Ordine militare di S. Giorgio della
Riunione, Socio ordinario della R. Accademia delle Scienze, e dell’isti-
tuto d’incoraggiamento di Napoli, e di Palermo, Socio dell’Accademia
Pontaniana, Socio onorario della R. Accademia delle Scienze, Lette-
ratura e Belle Arti di Palermo. E vari Sovrani d’Europa con diplomi
l’onorarono per Socio della Società Geografica ed Astronomica di
Londra, Socio dell’istituto Geografico di Parigi, Socio della Società
Geografica di Berlino e di Atene. Dell’amicizia d’insigni Personaggi
Esteri, e Nazionali onorato; amico degli Scienziati, Letterati, Civili.
Fu autore di molte interessanti memorie, ed insigni lavori topografici.

(1) Gazzetta di Napoli del 1704, num. 18, pag. 137. Biblioteca del
Museo Nazionale nella Certosa di S. Martino, cat. VI, B, 92.
(2) Si chiamava Bulifon ed era francese, appartenente a nota fa-
miglia di editori, scrittori e librai. Il Bulifon avea la libreria al seggio
di Nido, e la rivendita presso Marcello Lorenzi, libraro al largo del
castello nelle case nuove di San Giacopo degli Spagnuoli.
 
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