Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

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bolli così della Sicilia che della Sardegna non siano aggiunti
ai primi che per distinguere quei soggetti omonimi che ivi
si ricordano , senza alcuna relazione a quei mesi o giorni
che il Torremuzza ed altri Autori stimarono di esservi
dinotati.

P. V. Fed. Pogwisch

ANELLI ANTICHI SARDI

{Contir. della png. so)

SIGILLI E MATERIA

L' uso di segnare o sigillare coli' anello è antichissimo ,
e pare che per questo solo oggetto sia stato inventato in
origine, vale a dire per la comodità di poterlo aver pronto,
e di non esporsi al pericolo di perderlo , portandolo nelle
giunture delle dita ben assicurato. L' anello che Faraone
diede a Giuseppe fu per sigillare , e perciò si chiamava
ugnatórius , e da Vopisco sigillaritiian. Coli' anello si sigil-
lavano i patti , i diplomi, i testamenti , le carte nuziali,
i congedi militari (i), le scritture, le lettere (2) per l'au-
tenticità dell' esecuzione. La lettera che Jezabele mandò per
trucidare il povero Nabotli era segnata coli' anello del Re
Acabbo ( III Reg. XXI, 8 ). Assuero dà la facoltà a Mar-
docheo di mandar lettere segnate col sigillo del suo anello
per rivocare il feral decreto contro gli Ebrei (Esth. Vili 8).

(1) V. Il nostro Frammento tii un Congedo militare sardo. Cagl: 184fi e
Bulli;!!. Append. An. 1. Gli anelli servivano anche per marcare le derrate, onde
avessero credilo , col nome del proprietario, come il pane, le stoviglie, zolfo,
minio , tinte , ecc. come si è trovato in Pompei.

(2) Seneca desiderava che gli uomini non si servissero mai dei sigilli, volendo
■con ciò indicare la buona fede colle sole parole.