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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Editor]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0089

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CAPITOLO I.

19

con qualche poco di pratica. Da poi piglia il tuo rasoio, e
finisci di scoprire il tuo intaglio. Di poi piglia tripolo e
carbone pesto, e con una canna, fatta piana dal midollo,
con dell' acqua tanto strofinerai la tua opera che tu la fa-
rai unita e bella. Discretissimo lettore, non ti maravi-
gliare se io mi sono allungato troppo con lo scrivere:
sappi che io non ho detto alla metà di quel che importa
a questa arte, che veramente la vuole tutto un uomo, il
quale non intraprenda di voler fare altra arte che questa
detta. Io in nella mia giovinezza di quindici insino a di-
ciotto anni lavorai molto di questa arte del niello, e la
feci sempre con i mia disegni, et erano molto lodate le
mie opere.

II.
IL LAVORAR DI FILO.
11 modo del lavorare di filo (se bene io non feci molte
opere, io ne feci alcuna del modo più difficile e più
bello, e così io mi metterò a ragionare), 1' arte è molto
bella; e quando ell'è ben fatta e bene intesa, l'apparisce
tanto piacevole all' occhio dell' uomo, quanto altr' arte
che si facci infra le oreficerie. E quegli uomini che
1' hanno fatta meglio degli altri, hanno avuto lume di
buon disegno di fogliami e trafori; perchè tutto quello
che si ha da mettere in opera, bisogna prima risolversi
con il disegno: e se bene i più hanno fatta quest' arte
senza fare il disegno, per la facilità et ubidienzia che in
essa si interviene, niente di manco tutti quegli che l'hanno
fatta con il disegno, l'hanno fatta molto meglio degli al-
tri. Ora intenderai il modo di essa arte.
Elle sono molte cose quelle in che 1' uomo si può
 
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