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SOPRA LA DIFFERENZA NATA TRA GLI SCULTÒRI E PITTORI,
CIRCA IL LUOGO DESTRO STATO DATO ALLA PITTURA
NELLE ESSEQUIE DEL GRAN MICHELAGNOLO BUONARROTI.1
Tutte le opere che si veggono fatte dallo Iddio della
natura in cielo et in terra, sono tutte di scultura: e per
poterne più presto venire alla dimostrazione di questa
arte della Scultura, lasseremo il ragionare de i cieli, e
solo ragioneremo di queste cose terrestri, fatte dal me-
desimo Dio che fece i cieli. La più mirabil cosa che si
vegga in questa bella macchina della terra, si è 1' uomo;
il quale fu fatto, nel modo che si vede, di rilievo tutto
tondo, che si chiama Scultura: così sono tutti gli ani-
mali, tutte le piante e tutte 1' altre cose infinite, come
sono i fiori, l'erbe et i frutti. Ci dimostra la natura d'aver
fatto in prima acerbe tutte queste cotali belle opere, e da
poi, per dimostrarle con più vaghezza e variate 1' una dal-
l'altra, ella dette loro i colori; e così si domandano scul-
ture colorite.
4 Questo discorso è tratto dal libro intitolato: Oratione o vero Di-
scorso di M. Giovan Maria Tarsia, fatto nell' Esseqvie del divino Miche-
lagnolo Buonarroti , con alcuni sonetti e prose latine e volgari di diversi,
circa il disparere occorso tra gli Scultori e Pittori. Dedicato al molto
magnifico e virtuoso M. Agnolo Bronzini, con lettera del Tarsia data di Fi-
renze, alli xxx di agosto mdlxiiii. — In Fiorenza, appresso Bartolomeo
Sermartelli, MDLXIIII, in-4°. Notisi però, che nel detto libro, per uno dei
tanti errori di stampa che sono in esso, si legge Discorso di Messer Benve-
nuto Cennini.
SOPRA LA DIFFERENZA NATA TRA GLI SCULTÒRI E PITTORI,
CIRCA IL LUOGO DESTRO STATO DATO ALLA PITTURA
NELLE ESSEQUIE DEL GRAN MICHELAGNOLO BUONARROTI.1
Tutte le opere che si veggono fatte dallo Iddio della
natura in cielo et in terra, sono tutte di scultura: e per
poterne più presto venire alla dimostrazione di questa
arte della Scultura, lasseremo il ragionare de i cieli, e
solo ragioneremo di queste cose terrestri, fatte dal me-
desimo Dio che fece i cieli. La più mirabil cosa che si
vegga in questa bella macchina della terra, si è 1' uomo;
il quale fu fatto, nel modo che si vede, di rilievo tutto
tondo, che si chiama Scultura: così sono tutti gli ani-
mali, tutte le piante e tutte 1' altre cose infinite, come
sono i fiori, l'erbe et i frutti. Ci dimostra la natura d'aver
fatto in prima acerbe tutte queste cotali belle opere, e da
poi, per dimostrarle con più vaghezza e variate 1' una dal-
l'altra, ella dette loro i colori; e così si domandano scul-
ture colorite.
4 Questo discorso è tratto dal libro intitolato: Oratione o vero Di-
scorso di M. Giovan Maria Tarsia, fatto nell' Esseqvie del divino Miche-
lagnolo Buonarroti , con alcuni sonetti e prose latine e volgari di diversi,
circa il disparere occorso tra gli Scultori e Pittori. Dedicato al molto
magnifico e virtuoso M. Agnolo Bronzini, con lettera del Tarsia data di Fi-
renze, alli xxx di agosto mdlxiiii. — In Fiorenza, appresso Bartolomeo
Sermartelli, MDLXIIII, in-4°. Notisi però, che nel detto libro, per uno dei
tanti errori di stampa che sono in esso, si legge Discorso di Messer Benve-
nuto Cennini.