CAPITOLO XXXIV. 155
XXXIV,
PER FARE ACQUA FORTE DI DUE SORTE, CIOÈ DA PARTIRE,
E DA INTAGLIARE.
E prima si dirà di quella con la quale s' intagliano le
piastre di rame in cambio di fare con il bulino, e si è tro-
vato questo facil modo, che è bellissimo.
L'acqua forte da intagliare si fa in questo modo, cioè:
Piglia una mezza oncia di solimato, una oncia di vetri-
vuolo, una mezza oncia di allume di rócca, una mezza
oncia di verderame, e sei limoni; e con il sugo delli detti
limoni incorpora le sopra dette cose, quali arai avver-
tenzia che in prima sieno bene polverizzate; e farai le
dette cose bollire alquanto, cioè poco, perchè non risec-
cassi troppo. Fa' che bolla in una pignatta invetriata; e
non avendo limoni, piglia aceto forte, che farà il simile.
Quando arai bene spianato il tuo rame, piglia vernice or-
dinaria, cioè di quella che si vernicia i fornimenti da spada,
et altri ferri, e la metterai a scaldare dolcemente, e farai
struggere con essa vernice un poco di cera, quale si fa
perchè, disegnando sopra, la vernice non schizzi. Di poi
che la metterai in su il tuo rame, avvertisci che la non
sia troppo cotta; e di poi che tu arai intagliato, quando
vorrai mettere la tua acqua, farai un orlo di cera alla
tua stampa. Quando vi metterai 1' acqua, non la lasciare
stare più che mezza ora; e se non fussi tanto profondo a
tuo modo, rimettila di nuovo; e di poi levatola, nettala
bene con una spugna. Si disegna sopra la vernice con
uno stiletto di acciaio temperato, cioè un ferro aguzzo,
che si domanda per 1' arte stile. Levasi la vernice d' in su
la detta stampa con olio caldo, e con una spugna gentil-
mente, acciò che lo intaglio non si consumi. Da poi si
adopera la detta stampa, stampando con essa in carte nel
XXXIV,
PER FARE ACQUA FORTE DI DUE SORTE, CIOÈ DA PARTIRE,
E DA INTAGLIARE.
E prima si dirà di quella con la quale s' intagliano le
piastre di rame in cambio di fare con il bulino, e si è tro-
vato questo facil modo, che è bellissimo.
L'acqua forte da intagliare si fa in questo modo, cioè:
Piglia una mezza oncia di solimato, una oncia di vetri-
vuolo, una mezza oncia di allume di rócca, una mezza
oncia di verderame, e sei limoni; e con il sugo delli detti
limoni incorpora le sopra dette cose, quali arai avver-
tenzia che in prima sieno bene polverizzate; e farai le
dette cose bollire alquanto, cioè poco, perchè non risec-
cassi troppo. Fa' che bolla in una pignatta invetriata; e
non avendo limoni, piglia aceto forte, che farà il simile.
Quando arai bene spianato il tuo rame, piglia vernice or-
dinaria, cioè di quella che si vernicia i fornimenti da spada,
et altri ferri, e la metterai a scaldare dolcemente, e farai
struggere con essa vernice un poco di cera, quale si fa
perchè, disegnando sopra, la vernice non schizzi. Di poi
che la metterai in su il tuo rame, avvertisci che la non
sia troppo cotta; e di poi che tu arai intagliato, quando
vorrai mettere la tua acqua, farai un orlo di cera alla
tua stampa. Quando vi metterai 1' acqua, non la lasciare
stare più che mezza ora; e se non fussi tanto profondo a
tuo modo, rimettila di nuovo; e di poi levatola, nettala
bene con una spugna. Si disegna sopra la vernice con
uno stiletto di acciaio temperato, cioè un ferro aguzzo,
che si domanda per 1' arte stile. Levasi la vernice d' in su
la detta stampa con olio caldo, e con una spugna gentil-
mente, acciò che lo intaglio non si consumi. Da poi si
adopera la detta stampa, stampando con essa in carte nel