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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0110
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DELL' OREFICERIA.
desiderare in esso, questo rubino sarà in pregio di otto-
cento scudi d' oro in circa ; et uno smeraldo della mede-
sima grandezza, peso e bontà, varrà intorno a quattro-
cento scudi d' oro ; et un diamante simile di peso e bontà
varrà cento scudi d' oro e non più; et un zaffiro simile di
peso e bontà, varrà dieci scudi in circa. Io ho volsuto fare
questo poco del discorso, perchè e' giova molto ai giova-
ni che son desiderosi d' imparare questa bell'arte. E chi
non comincia a impararla da piccol fanciullo con le
grandi occasioni dell' essere presso a qualche buon mae-
stro, il quale abbi gran credito; et anco bisogna che egli
sia o in una Roma, o in una Venezia, o in un Parigi,
nelle quale tre città io ho fatto assai lunga stanza, et in
ciascheduna di esse si vede e maneggiasi molte gioie e di
grandissimo valore.
V.
COME Si DEBBE ACCONCIARE UN RUBINO.
Ora ricominciamo a ripigliare il nostro ragionamento
in che modo e' si debbe acconciare un rubino, il quale
convien mettere nella sua cassa d' oro, in la quale gli ha
esser legato ; e questa detta cassa si domanda ordinaria-
mente per ogni uno nell' arte un castone, o sia in pen-
dente, o sia in anello, qual si direbbe il castone dello
anello; basta che in tutti e luoghi dove questa cassa s'in-
tervenga, la si domanda castone. Il quale castone è d'avere
grande avvertenza che la gioia non sia situata tanto bassa
che la gli tolga di grazia, nè manco tanto alta che la
paia un'opera da sé separata dai suoi ornamenti. E que-
sto io lo dico , perchè ho veduto 1' uno e 1' altro errore:
di modo che io credo per certo che quelli uomini che fa-
DELL' OREFICERIA.
desiderare in esso, questo rubino sarà in pregio di otto-
cento scudi d' oro in circa ; et uno smeraldo della mede-
sima grandezza, peso e bontà, varrà intorno a quattro-
cento scudi d' oro ; et un diamante simile di peso e bontà
varrà cento scudi d' oro e non più; et un zaffiro simile di
peso e bontà, varrà dieci scudi in circa. Io ho volsuto fare
questo poco del discorso, perchè e' giova molto ai giova-
ni che son desiderosi d' imparare questa bell'arte. E chi
non comincia a impararla da piccol fanciullo con le
grandi occasioni dell' essere presso a qualche buon mae-
stro, il quale abbi gran credito; et anco bisogna che egli
sia o in una Roma, o in una Venezia, o in un Parigi,
nelle quale tre città io ho fatto assai lunga stanza, et in
ciascheduna di esse si vede e maneggiasi molte gioie e di
grandissimo valore.
V.
COME Si DEBBE ACCONCIARE UN RUBINO.
Ora ricominciamo a ripigliare il nostro ragionamento
in che modo e' si debbe acconciare un rubino, il quale
convien mettere nella sua cassa d' oro, in la quale gli ha
esser legato ; e questa detta cassa si domanda ordinaria-
mente per ogni uno nell' arte un castone, o sia in pen-
dente, o sia in anello, qual si direbbe il castone dello
anello; basta che in tutti e luoghi dove questa cassa s'in-
tervenga, la si domanda castone. Il quale castone è d'avere
grande avvertenza che la gioia non sia situata tanto bassa
che la gli tolga di grazia, nè manco tanto alta che la
paia un'opera da sé separata dai suoi ornamenti. E que-
sto io lo dico , perchè ho veduto 1' uno e 1' altro errore:
di modo che io credo per certo che quelli uomini che fa-