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DELL' OREFICERIA.
sino sopportare. Da poi si caverà della tazza del ferro: la
qual cosa sarà facile per amor di quei primi loti che
aranno difesi gli smalti che e'non si saranno attaccati. Di
poi si piglia certe pietre, che si chiamano frassinelle, e
con le dette pietre con 1' acqua fresca si cominciano a
spianare, e si fanno unitamente eguali, conducendola a
quella grossezza che e' parrà che la stia bene. E così si
fa tanto con quelle frassinelle, che la viene al termine suo
egualmente tutta. Di poi la si pulisce con altre pietre
molto gentili, e 1' ultima cosa si fa con il tripolo e con
una canna, come si è detto al niello; tanto che la viene
pulitissima e bella. » Quando quel mirabil re Francesco in-
tese questo modo, ei disse che tutti quegli uomini che sa-
pevano bene insegnare, gli era forza che e' sapessino be-
nissimo operare, e che io avevo tanto ben detto quel
modo di quella opera, la quale gli pareva che fussi im-
possibile, e che per le mie parole e' gli saria bastato la
vista di farla a lui medesimo: e mi crebbe di tanta beni-
volenzia quanto mai immaginare si possa al mondo.
III.
DELL' ARTE DELLO SMALTARE.
Ora cominceremo a ragionare della bellissima arte
del lavorare di smalti, e così in detto modo ricordere-
moci di quei valent' uomini che meglio 1' hanno fatta, e
con la sperienzia delle loro belle fatiche si mosterrà
quanto tale arte sia bella e difficile, e la differenza che gli
è dal modo che lei si fa veramente bene, et a quest' altro
che la si fa manco bene. Sì come io dicevo al principio
di questo mio libro, in Firenze questa arte s'è fatta molto
DELL' OREFICERIA.
sino sopportare. Da poi si caverà della tazza del ferro: la
qual cosa sarà facile per amor di quei primi loti che
aranno difesi gli smalti che e'non si saranno attaccati. Di
poi si piglia certe pietre, che si chiamano frassinelle, e
con le dette pietre con 1' acqua fresca si cominciano a
spianare, e si fanno unitamente eguali, conducendola a
quella grossezza che e' parrà che la stia bene. E così si
fa tanto con quelle frassinelle, che la viene al termine suo
egualmente tutta. Di poi la si pulisce con altre pietre
molto gentili, e 1' ultima cosa si fa con il tripolo e con
una canna, come si è detto al niello; tanto che la viene
pulitissima e bella. » Quando quel mirabil re Francesco in-
tese questo modo, ei disse che tutti quegli uomini che sa-
pevano bene insegnare, gli era forza che e' sapessino be-
nissimo operare, e che io avevo tanto ben detto quel
modo di quella opera, la quale gli pareva che fussi im-
possibile, e che per le mie parole e' gli saria bastato la
vista di farla a lui medesimo: e mi crebbe di tanta beni-
volenzia quanto mai immaginare si possa al mondo.
III.
DELL' ARTE DELLO SMALTARE.
Ora cominceremo a ragionare della bellissima arte
del lavorare di smalti, e così in detto modo ricordere-
moci di quei valent' uomini che meglio 1' hanno fatta, e
con la sperienzia delle loro belle fatiche si mosterrà
quanto tale arte sia bella e difficile, e la differenza che gli
è dal modo che lei si fa veramente bene, et a quest' altro
che la si fa manco bene. Sì come io dicevo al principio
di questo mio libro, in Firenze questa arte s'è fatta molto