CAPITOLO XVI.
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tasselli le punte dell' una e dell' altra, le quali si ven-
gano a sopraporre. Di poi piglia dua martelli grossi, e
uno se ne fa tenere da un tuo garzone alla testa dei detti
coni, e con 1' altro martello si percuota 1' altro conio con-
trario tre o quattro volte; destramente scambiando 1' una
parte e 1' altra dei coni. Fatto che arai questa diligenzia,
la qual si fa solo perchè non trasponga, e per agevolare
i ferri, e similmente il metallo di che deve essere la tua
medaglia, piglia poi la tua staffa, e posala in su una pie-
tra grossa con una di quelle teste de' coni, et in su la te-
sta di sopra percuoti con un grosso martello a due mane
(il qual martello in nell' arte si domanda mazzetta); per-
cotera'lo tre o quattro volte il più, scambiando a ogni
dua colpi il conio di sotto in sopra. Di poi fatto questo,
caverai la tua medaglia; e se 1' è di ottone, per avven-
tura e'ti è di necessità ricuocerla, perchè essendo sì duro
il metallo di questa sorte, la non si può essere stampata,
gli è di necessità il ricuocerla; e di poi rifare le mede-
sime diligenzie dua o tre volte, tanto che la ti verrà bene
stampata. Egli è il vero che io ti potrei dire cento minu-
zie; ma per non esser lungo, e conosciuto che di queste
cose non si può parlare se non con quelli che hanno
qualche cognizion dell' arte, perchè quei tali che non
avessino cognizione dell' arte, io credo che durarieno
troppa gran fatica a intendere: questo è uno dei modi da
coniare medaglie.
XVII.
ALTRO MODO DA STAMPAR MEDAGLIE CON LA VITE.
Si deve fare una staffa di ferro grossa e larga nel
modo sopradetto, ma tanto più lunga, quanto la sia atta
a nascondere in sè e dua tasselli dove sarà intagliato la
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tasselli le punte dell' una e dell' altra, le quali si ven-
gano a sopraporre. Di poi piglia dua martelli grossi, e
uno se ne fa tenere da un tuo garzone alla testa dei detti
coni, e con 1' altro martello si percuota 1' altro conio con-
trario tre o quattro volte; destramente scambiando 1' una
parte e 1' altra dei coni. Fatto che arai questa diligenzia,
la qual si fa solo perchè non trasponga, e per agevolare
i ferri, e similmente il metallo di che deve essere la tua
medaglia, piglia poi la tua staffa, e posala in su una pie-
tra grossa con una di quelle teste de' coni, et in su la te-
sta di sopra percuoti con un grosso martello a due mane
(il qual martello in nell' arte si domanda mazzetta); per-
cotera'lo tre o quattro volte il più, scambiando a ogni
dua colpi il conio di sotto in sopra. Di poi fatto questo,
caverai la tua medaglia; e se 1' è di ottone, per avven-
tura e'ti è di necessità ricuocerla, perchè essendo sì duro
il metallo di questa sorte, la non si può essere stampata,
gli è di necessità il ricuocerla; e di poi rifare le mede-
sime diligenzie dua o tre volte, tanto che la ti verrà bene
stampata. Egli è il vero che io ti potrei dire cento minu-
zie; ma per non esser lungo, e conosciuto che di queste
cose non si può parlare se non con quelli che hanno
qualche cognizion dell' arte, perchè quei tali che non
avessino cognizione dell' arte, io credo che durarieno
troppa gran fatica a intendere: questo è uno dei modi da
coniare medaglie.
XVII.
ALTRO MODO DA STAMPAR MEDAGLIE CON LA VITE.
Si deve fare una staffa di ferro grossa e larga nel
modo sopradetto, ma tanto più lunga, quanto la sia atta
a nascondere in sè e dua tasselli dove sarà intagliato la