PREFAZIONE.
SOMMARIO.
I. La storia dell'Oreficeria fiorentina sino ai tempi di Benvenuto Gel-
lini sarebbe soggetto nuovo e importante. Per quali ragioni non si è potuta
qui dar luogo nemmeno a un saggio su tale argomento.—II. Unità essenziale
delle Arti del disegno. Conservata dagli antichi , fu principale cagione della
grandezza di esse. Universalità degli artefici in antico. Si dà lode a quella
educazione artistica. 11 Buonarroti conferma col fatto proprio il principio
dell' unità e universalità delle Arti. Danni recati all' Arte dalle Accade-
mie. — III. Della Oreficeria. Come essa appartenga alle Arti del disegno;
e perchè sia arte bella e industria insieme. Suoi pregi ed usi. Rarità dei
monumenti dell' Oreficeria antica. Difficoltà di scrivere la storia di que-
st' arte. L' Oreficeria fu il primo esercizio di molti tra' più grandi maestri
della scuola fiorentina: novero di essi. Nella rinascita delle Arti l'Orefice-
ria lascia le forme così dette gotiche, e prende lo stile classico. Il Cellini
è il più mirabile degli orafi stati innanzi a lui e dei suoi coetanei; e per-
chè. Pregiudizi intorno al valore suo come scultore. Com'è che del Cellini
si volle fare un uomo da ogni altro singolare. — IV. Giovò all' arte doppia-
mente: col proprio esercizio e coll' averne scritto le teoriche. Per quali
cagioni e in quale occasione egli si ponesse a dettare il suo Trattato del-
l'Oreficeria. Il Cellini era stato preceduto in questo dal monaco Teofilo. So-
miglianze tra l' opera dell' uno e dell'altro. —V. Prima edizione dei Trat-
tati dell'Oreficeria e della Scultura , e ristampe fattene dipoi. Traduzioni
di essi in lingua francese. Ritocchi arbitrarli degli editori alla originale
lezione del testo. — VI. Del Codice Marciano inedito di essi Trattati. Per-
chè tra la lezione di questo e la stampa sianvi differenze notabilissi-
me.— V11. Si cerca chi potè essere il racconciatore letterato dell'originale
testo celliniano servito alla stampa. Ragioni che fanno credere esser questi
Gherardo Spini.—VIII. Notizia intorno al Codice Marciano. Il dottor Fran-
cesco Tassi ebbe in animo di pubblicarlo per compimento della sua edizione
di tutte le opere celliniane. Perchè non desse effetto a questo disegno. Del
modo da noi tenuto nel mettere alla luce il nuovo testo dei Trattati. — IX.
Discorsi del Cellini: Sopra l'Arte del disegno: Dell' Architettura.— X. Di-
scorso della preminenza tra la Scultura e la Pittura. Si dà conto di questa
famosa disputa, già toccata dal L. B. Alberti e da B. Castiglione. Loro ra-
a
SOMMARIO.
I. La storia dell'Oreficeria fiorentina sino ai tempi di Benvenuto Gel-
lini sarebbe soggetto nuovo e importante. Per quali ragioni non si è potuta
qui dar luogo nemmeno a un saggio su tale argomento.—II. Unità essenziale
delle Arti del disegno. Conservata dagli antichi , fu principale cagione della
grandezza di esse. Universalità degli artefici in antico. Si dà lode a quella
educazione artistica. 11 Buonarroti conferma col fatto proprio il principio
dell' unità e universalità delle Arti. Danni recati all' Arte dalle Accade-
mie. — III. Della Oreficeria. Come essa appartenga alle Arti del disegno;
e perchè sia arte bella e industria insieme. Suoi pregi ed usi. Rarità dei
monumenti dell' Oreficeria antica. Difficoltà di scrivere la storia di que-
st' arte. L' Oreficeria fu il primo esercizio di molti tra' più grandi maestri
della scuola fiorentina: novero di essi. Nella rinascita delle Arti l'Orefice-
ria lascia le forme così dette gotiche, e prende lo stile classico. Il Cellini
è il più mirabile degli orafi stati innanzi a lui e dei suoi coetanei; e per-
chè. Pregiudizi intorno al valore suo come scultore. Com'è che del Cellini
si volle fare un uomo da ogni altro singolare. — IV. Giovò all' arte doppia-
mente: col proprio esercizio e coll' averne scritto le teoriche. Per quali
cagioni e in quale occasione egli si ponesse a dettare il suo Trattato del-
l'Oreficeria. Il Cellini era stato preceduto in questo dal monaco Teofilo. So-
miglianze tra l' opera dell' uno e dell'altro. —V. Prima edizione dei Trat-
tati dell'Oreficeria e della Scultura , e ristampe fattene dipoi. Traduzioni
di essi in lingua francese. Ritocchi arbitrarli degli editori alla originale
lezione del testo. — VI. Del Codice Marciano inedito di essi Trattati. Per-
chè tra la lezione di questo e la stampa sianvi differenze notabilissi-
me.— V11. Si cerca chi potè essere il racconciatore letterato dell'originale
testo celliniano servito alla stampa. Ragioni che fanno credere esser questi
Gherardo Spini.—VIII. Notizia intorno al Codice Marciano. Il dottor Fran-
cesco Tassi ebbe in animo di pubblicarlo per compimento della sua edizione
di tutte le opere celliniane. Perchè non desse effetto a questo disegno. Del
modo da noi tenuto nel mettere alla luce il nuovo testo dei Trattati. — IX.
Discorsi del Cellini: Sopra l'Arte del disegno: Dell' Architettura.— X. Di-
scorso della preminenza tra la Scultura e la Pittura. Si dà conto di questa
famosa disputa, già toccata dal L. B. Alberti e da B. Castiglione. Loro ra-
a