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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Editor]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0113

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CAPITOLO VI.

43

che sorte di foglia io gli avevo messo sotto, alla qual do-
manda io dissi che a quel rubino io non avevo messo sotto
foglia; alle qual parole essendo un gioielliere insieme con
il padrone del rubino, disse: « Non avendo il detto rubino
foglia, egli è di necessità che tu 1' abbia o tinto, o qual-
che cosa simile proibita. » A questo io dissi, che il rubino
non aveva sotto foglia, nè cosa nessuna proibita. Il detto
gioielliere usò qualche parola collorosa e mordace; alle
qual parole il gentiluomo padrone del rubino disse: « Ben-
venuto, io ti prego di grazia che tu lo sciolga, pagandoti
la tua legatura, e solo la mostra a me; et io ti prometto
non dire il tuo segreto a persona. » Io dissi a quel genti-
luomo, che per avere speso parecchie giornate di tempo,
e che di quelle mie fatiche ne vivevo, però volentieri ac-
cettavo che mi fosse pagato quella mia legatura, e che io
caverei fuora il rubino in presenzia dell'uno e dell'altro,
perchè a me era gloria lo insegnare a quelli che m' erano
stati maestri. E mentre io dicevo queste parole, io scas-
sai e sciolsi il detto rubino in presenza dell' uno e del-
1' altro, e quali mi restorno obbligati et amicissimi; et io
fui ben pagato. Questa sorte di rubino era grosso, e tanto
limpido e fulgente, che tutte le foglie che se gli mette-
vano sotto lo facevan fare un certo modo di lampeggiare
quasi somigliandosi al girasole, o all'occhio di gatta, che
forse anche queste due spezie di pietre quei detti igno-
ranti daranno lor nome di gioie.
Ora per dire degli smeraldi e dei zaffiri, ancora in
queste due sorte di gioie io ho visto la medesima qua-
lità e le medesime difficultà che nei rubini, imperò io
non ci conosco da dire altra cosa se non quanto alle fal-
sità che si fanno in dette gioie, e per avvertirne quei che
si dilettano delle gioie, tanto quelli che le comperano per
rivendere, quanto quelli che le comperano per tenersele.
Ei sono alcuni rubini indiani di tanto poco colore, quanto
 
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