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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Editor]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0129

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CAPITOLO IX.

59

di poi si piglia la detta piastra e mettesi sopra il sopra-
detto grano, èt aggravasi bene con un martello grosso, di
modo che si vede saltar fuori 1' olio del grano: ma biso-
gna avere avvertenza che il detto ferro non sia nè troppo
caldo nè troppo freddo; perchè essendo freddo, 1' olio
non esce; essendo troppo caldo, l'olio si riarde, e non è
buono; ma essendo temperato e bene aggravato, 1' olio
esce benissimo. Dipoi si lieva con gran diligenzia quelle
granella del grano, e levate che le sono, piglisi un pulito
coltelletto, e con esso si rastia quell' olio, avendo avver-
tenza che la prima cosa che esce del grano si è un poco
d' acqua, la quale si cognosce benissimo perchè la si getta
dalle bande, et il vero e buono olio resta in mezzo, 11
detto olio si ripone in un vasellino di vetro, quanto e'sia
possibile pulitissimo.
Ancora bisogna provvedere un poco d' olio di man-
dorle dolce, et alcuni si sono serviti dell' olio di oliva
vecchio di dua anni, e non più; ma vuole essere dolce e
chiarissimo. Dipoi bisogna avere un cucchiaio grande per
quattro volte e cucchiai ordinari, et avere in ordine un
caldanuzzo con del fuoco, e piglisi quelle belle lacrime
di mastico chiare, e mettansi in nel detto cucchiaio, e
con una palettina d' ariento, o di rame nettissima, si co-
mincino a fare struggere con moderato fuoco, e come il
mastico si comincia a struggere, vi si dee mettere un
poco di quell' olio di grano, quanto sia per la sesta parte
del mastico, e mescolato insieme questi dua liquori, an-
cora vi si mette il terzo liquore, che sarà 1' olio d' oliva
o di mandorle, uno de'dua: e mescolato questi tre liquori
insieme, vi metterai appresso un poco di trementina,
che sia chiarissima; e piglisi quel fummo il quale si fece
in prima, e se ne metta quella quantità che tinga a
punto, e non più, perchè nel tignere e diamanti la qua-
lità de' diamanti diversa richiede alcune volte la tinta
 
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