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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Hrsg.]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0274

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DELLA SCULTURA.

mi domandò delle altre figure: il perchè io gli dissi che
quelle quattro figure erano le quattro gran virtù di che
lui tanto si dilettava; e la prima era la sopradetta, che
venivano a essere cinque. La qual prima si era fatta per
la virtù dell'Arme; quest' altra di questo canto è per la
virtù delle Lettere di tutte le sorte; quest' altra terza
figura si è figurata per la Scultura, Pittura et Architettura;
la quarta figura è fatta per dimostrar la Musica, con tutte
le sorte d' armonie musicali; la quinta figura dimostrava
esser fatta per la Liberalità, la quale è causa di far na-
scere le sopradette virtù, e di poi nutrirle: e questa eo-
gnoscevo essere grandissima in Sua Maestà. E Sua Maestà
mi dette subito ordine che io mettessi in opera, e con
grandissime accoglienzie, e con grande abbundanzia d'ogni
cosa, tale e tanta, che subito cominciai. Avevo di già fatto
il picco! modello sopradetto con un grandissimo studio.
Volendo farlo di quella grandezza che aveva da essere il
gran colos, non mi parendo possibile il poter ricrescere
da braccia piccole a braccia grande, che fussi venuta con
buona regola, per quella bella proporzione che in quel
piccolo si vedeva, io mi risolsi di farlo grande di tre
braccia a punto, la qual misura si è d' un uomo vivo di
bella taglia; e così messi mano, e lo feci di gesso, acciò
che meglio ei potessi resistere alla fatica che se gli aveva
a dare per il tanto misurare. Et avendo fatto la sua arma-
dura di ferro, subito io messi il gesso sopra a essa, e lo
finii benissimo con più studio ancora che io non avevo
fatto il piccolo. E sappi, benigno lettore, che tutti e buoni
maestri tutti ritraggono il vivo, ma la consiste in avere
un bell' indizio di sapere il bel vivo mettere in opera, e
saper cognoscere fra i bei vivi il più bello, e vederne as-
sai, e da tutti pigliare quelle più belle parti che si veg-
gono in essi, e di quelle da poi farne una bella composi-
zione tutta ristretta in quell' opera che tu vuoi fare. Da
 
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