POESIE.
541
XXX.
Sacrosanto, immortai, Creator nostro,
Dovè tutto discende pace e guerra ;
Per quel valor che ti conduce in terra,
Sol per mostrarci il vero, Padre nostro;
Levato in croce da quel impio mostro
Che ci teneva il passò, or noi più serra ;
Cagion che ogni uomo errava, or non più erra
La vera strada al tuo celeste chiostro.
Per tutto quel poter che in te sol giace,
Pel ciel, le stelle, il Sol, la Terra e T fuoco,
Per quanto il tuo saper nutrisce e sface,
Deh! fa che Cosmo nel mio natio loco
Dismetta ogni odio, e meco facci pace,
Che coi miei figli pur sempre t' invoco.
Dal Cod. Ricc. n° 2353, a c. 109 £
XXXL
Immortai, sacrosanto Creatore,
Che di poi fatti i ciel con tante stelle
Desti lor moto, e T Sol, fra le più belle,
Empiesti di virtù col tuo splendore;
Facesti il mondo a quel superiore,
Gli altri elementi, i fulgor, le procelle;
All' immagin tua 1' uomo : e queste e quelle
Opre sol degne del tuo gran valore.
Maggior che 1' opra delle Sei Giornate
Fu T mostrarsi uomo al mondo ; e voler morte
Sol per scacciar quel superbo empio audace.
Salvasti l' alme che ci avevi date,
• Gittasti a terra le tartaree porte,
Che a' padri nostri e a noi fu eterna pace.
Dal Cod. Ricc. n° 2353) a c. 112. — Stampato dal Tassi, 111, 432.
541
XXX.
Sacrosanto, immortai, Creator nostro,
Dovè tutto discende pace e guerra ;
Per quel valor che ti conduce in terra,
Sol per mostrarci il vero, Padre nostro;
Levato in croce da quel impio mostro
Che ci teneva il passò, or noi più serra ;
Cagion che ogni uomo errava, or non più erra
La vera strada al tuo celeste chiostro.
Per tutto quel poter che in te sol giace,
Pel ciel, le stelle, il Sol, la Terra e T fuoco,
Per quanto il tuo saper nutrisce e sface,
Deh! fa che Cosmo nel mio natio loco
Dismetta ogni odio, e meco facci pace,
Che coi miei figli pur sempre t' invoco.
Dal Cod. Ricc. n° 2353, a c. 109 £
XXXL
Immortai, sacrosanto Creatore,
Che di poi fatti i ciel con tante stelle
Desti lor moto, e T Sol, fra le più belle,
Empiesti di virtù col tuo splendore;
Facesti il mondo a quel superiore,
Gli altri elementi, i fulgor, le procelle;
All' immagin tua 1' uomo : e queste e quelle
Opre sol degne del tuo gran valore.
Maggior che 1' opra delle Sei Giornate
Fu T mostrarsi uomo al mondo ; e voler morte
Sol per scacciar quel superbo empio audace.
Salvasti l' alme che ci avevi date,
• Gittasti a terra le tartaree porte,
Che a' padri nostri e a noi fu eterna pace.
Dal Cod. Ricc. n° 2353) a c. 112. — Stampato dal Tassi, 111, 432.