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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0008

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pere, e i! progresso delle Scienze. Son gik corsi cento e trenta annì,
che Alessandro Tasssoni, celebre Scrittore e Poeta Modenese nel Lib.
VII. db’suoi Pensieri formò un Quesito, cercando, fe le Letters e
Dottr 'me fteno necessarie nelle Kepubbliche, e a Princìpi, e alla Gio-
venth ; e vivamente ritoccò i perversi effetti, che posfono indi pro-
venire. A molti Letterati, e specialmente agli appeliati grandi Mae-
sìri in divinità) siccome alti eslimatori delie lor merci, diede sorte
occasion di sgridare un parlar cosi sprezzante deile Lettere, e ne fe-
cero doglianze. Per quanto ho io avvertito nelia Vita d’esfo Tasio-
ni, egli rispondeva: Le Lettere sono indijserenti al Betie e al Male•
Mia mtenxione non b di biasimar la natura della cosa^ ma s abufo^
che se ne pub sare^ e sii sa. Vero è, che le Lettere nelle Volontà hen
Inclinate aggiungono agli Uomini persezione; ma che le Lettere saccia•
no la buona inclinazione, quesìo lo niego ; e aggiungo di piu, che agli
animi mal disposìi accrescono malizia. Anche i cibi, che non fon cat-
tivi di lor natura, negli sìomachi male assetti sit convertiscono in pu~
tredine. Cosi egli, e saggiamente: per nuila dire di qualche Decla»
matore, che ha trattato spropohtatamente della Vanita delie Scienze.

Pur troppo l’abbiam provato. 11 risorgimento deile Lettere ,
tanto utile, tanto commendevoie e giorioso, pure è degenerato in
eccesisi, di lunga mano più perniciosi, che quei deli’Ignoranza de’Se-
coli barbari. E di si fatti disordini se ne vedrk sempre, ogni quai
^volta colio studio deila Filosofia o Teologia si congiunga una Voion-
ta corrotta dai veienosi fiati deli’Ambizion deii’Ingegno, o delle ga-
re Letterarie, per voler comparire uno spirito smgoiare, e saperne
più degli altri; o pure una Volonta guasta dallo smoderato desiderio
della Liberta per vivere a modo suo, che va poi a finire in Liber-
tinaggio di opinare e di operare. Per traiasciar altre cose, non si può
senza doior ricordare ciò, che di male produsie lo studio deile Let-
tere congiunto con varie umane Pasfioni neila persona di Lutero.
Noi senza difficolta confessiamo, ch’egli trovò de’veri abusi neila
Chiesa di Dio, e costumi depravati anche nelie persone, che pei lo-
ro ministerio son destinate da Dio a predicar agii altri la morigera-
tezza coila voce e cols esempio. Anche Erasmo ed altri aveano mo-
strata la necessita dei rimedio: Ma Lutero non imitò esio Erasmo,
non segui gii altri, che stettero ciò non ostante saldi neil’unit'a dei-
la Chiesa. Egii passò agli estremi, e servirono a iui ie Pastìoni irri-
tate, e ie Lettere, psr far guerra alla Madre sua, e per imprende-
rs im’aperta ribeliione, secondata da Ecclesiastici 5 che trovarono gu-

stosa
 
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