DELVINTENDIMENTO UMANO.
PS
aa
CAPITOLO DECIMOQJJINTO,
Quanto inglustamente *venga screditata dai Pirronisli la Ragtone ,
o sia l’Intelletto dell'Uomo „
Bbiam veduto di sopra, in quante accuse prorompa
il Pirronista contro la Ragione umana, cioè contro F
Intelietto raziocinante deli’Uomo, sino a pretendere,
che tutti i Raziocinj nostri sieno incerti e dubbiosi,
e non poter questa Ragione arrivar mai a scoprire coa
infallibilita e Certezza alcun Vero; riducendo in fine sinsigne privi-
legio deila Ragione ad un nulla, e ad un solo nome, e i’Uomo ad
essbre non da più delle Bestie stesse. Si vanta poi di riconoscere (ben»
chè ancora di ciò dubiti ) la Verisimiglianza , Probabiiitk ed Appa-
renza delle cose, con averci poi intonate le seguenti parole: Ora
quesse Verisimiglianze e Probabilità son quellc, che noi dobbiam segui-
tare nellufo della ajita in disetto della Verità ; sia allorchè s Inclina-
xion naturale del noftro Intelletto, e àe noflri Sensi ci tira ; sia allor-
<vhè noi siam prejsati dai bisognì del nossro Corpo, come dalla same e
dalla sete ec. Spremete il sugo di queste parole: la Ragione resta e-
sclusa dali’Uomo; tutto quanto egli opera, è un operar meccanico,
un essere tirato dall’ Inclinazion naturale, un’efsere spinto dai bisogni
del Corpo, come dalla same e dalla sete. Laonde si dee conchiudere
in fine, se :ben si pesano 1 principj del Pirronista, che i’Uomo non
è punto di sfera maggiore delle Bestie, e ch’egli opera non per Ra-
gione, ma per macchina, e a caso. Quì non si può di meno, alF
udir cosi bestiali dottrme, di non esclamare contro la temeritù ed
ingiustizia di chi le propone; e di non avvedersi chiaramente, aver
noi che fare con cervelli stravolti, che si dimenticano d’essere Uo-
mini, solamente per contrariare agli aitri Uomini; e combattere noi
con gente perniciosa, la quale togliendo ail’Uomo i’uso e pregio dels
Intendimento e della Ragione, gli lascia la briglia a seguitar tutte
le inclinazioni naturali, pur troppo tendenti ai Libertinaggio, quaF
ora manchi la Ragion, che ie Ireni. E pure, secondo ii Pirronista,
non dee essere tanto miserabiie la Ragion deli’Uomo, che non giun-
ga a discernere qualche Vero; e questo Vero ha da esser secondo
luì
PS
aa
CAPITOLO DECIMOQJJINTO,
Quanto inglustamente *venga screditata dai Pirronisli la Ragtone ,
o sia l’Intelletto dell'Uomo „
Bbiam veduto di sopra, in quante accuse prorompa
il Pirronista contro la Ragione umana, cioè contro F
Intelietto raziocinante deli’Uomo, sino a pretendere,
che tutti i Raziocinj nostri sieno incerti e dubbiosi,
e non poter questa Ragione arrivar mai a scoprire coa
infallibilita e Certezza alcun Vero; riducendo in fine sinsigne privi-
legio deila Ragione ad un nulla, e ad un solo nome, e i’Uomo ad
essbre non da più delle Bestie stesse. Si vanta poi di riconoscere (ben»
chè ancora di ciò dubiti ) la Verisimiglianza , Probabiiitk ed Appa-
renza delle cose, con averci poi intonate le seguenti parole: Ora
quesse Verisimiglianze e Probabilità son quellc, che noi dobbiam segui-
tare nellufo della ajita in disetto della Verità ; sia allorchè s Inclina-
xion naturale del noftro Intelletto, e àe noflri Sensi ci tira ; sia allor-
<vhè noi siam prejsati dai bisognì del nossro Corpo, come dalla same e
dalla sete ec. Spremete il sugo di queste parole: la Ragione resta e-
sclusa dali’Uomo; tutto quanto egli opera, è un operar meccanico,
un essere tirato dall’ Inclinazion naturale, un’efsere spinto dai bisogni
del Corpo, come dalla same e dalla sete. Laonde si dee conchiudere
in fine, se :ben si pesano 1 principj del Pirronista, che i’Uomo non
è punto di sfera maggiore delle Bestie, e ch’egli opera non per Ra-
gione, ma per macchina, e a caso. Quì non si può di meno, alF
udir cosi bestiali dottrme, di non esclamare contro la temeritù ed
ingiustizia di chi le propone; e di non avvedersi chiaramente, aver
noi che fare con cervelli stravolti, che si dimenticano d’essere Uo-
mini, solamente per contrariare agli aitri Uomini; e combattere noi
con gente perniciosa, la quale togliendo ail’Uomo i’uso e pregio dels
Intendimento e della Ragione, gli lascia la briglia a seguitar tutte
le inclinazioni naturali, pur troppo tendenti ai Libertinaggio, quaF
ora manchi la Ragion, che ie Ireni. E pure, secondo ii Pirronista,
non dee essere tanto miserabiie la Ragion deli’Uomo, che non giun-
ga a discernere qualche Vero; e questo Vero ha da esser secondo
luì