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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0187
DELVINTENDIMEN TO UMANO, 103
ìer soggstta s Anima alla morte, fenza faper trovare altra ragione ,
per cui paja loro incredibilc s eternità degli Animi^se non perchè non
sanno intendere e concepir col pensero, qual sia s Animo fegregato dal
CorpO' Stolto sutterfugio, seguita a dir Cicerone, quasichè si possa
pretendere, che ciò, che è Spirito, cada sotto la giurisdizione dei
Sensi; e che rUotno non conofca chiaramente tante cose, delle qua-
li può aver certezza TlntelÌetto, senza conoscere poi la lor Naruras
cagioni, e maniere di operare. Noi non intendiamo, come l’Anima
spìrituale si unisca alla Materia, come lo Spirito muova il Corpos
nè r origine de’Venti, del Flulso e rissussb del Mare, nè onde pro-
cedano i moti della Calamita, e simili altri segreti delie Cagioni e
dei Modi delle cose Sensibili, e tanto meno delie Inteliettuali. Ma
per questo si può egli dubitar dels Esistenza di taii cose ? Le forza
deirÀnima son limitate; è impoisibiie i’avere una Gonoscenza in~
tuitiva d’infinite cose, e delia lor connesfione e potenza. Per conse-
guente merita nome di pazzia, e certamente dee chiamarsi una in-
soffribii Temerita, l’esigere Dimostrazioni chiare, che non iascino
dubbio alcuno, sopra ogni tutto, e sopra ogni sua parte. Finiamola
con dire, non aver mai negata, nè poter negare gii Empj, che sia
almen Possibiie i’esistenza di Dio, e Possibiie i’ Immortalità deli’A-
nima umana. Ma questo solo non bafta egii a tenerli in una con-
tinua apprensione , e ad empierli poi di terrore aii’ avvicinamento
delia Morte? Or quanto maggiori han da essere i tormini loro, ie
riftetteranno alie tante ragioni, che militano contro la loro Incredu-
lita, e fan conoscere, che questi due punti sono non solamente Posi
sibiii, ma anche veri e certi di satto? E dove hanna mai §ssi Di-
moftrazioni per credere il contrario?
ìer soggstta s Anima alla morte, fenza faper trovare altra ragione ,
per cui paja loro incredibilc s eternità degli Animi^se non perchè non
sanno intendere e concepir col pensero, qual sia s Animo fegregato dal
CorpO' Stolto sutterfugio, seguita a dir Cicerone, quasichè si possa
pretendere, che ciò, che è Spirito, cada sotto la giurisdizione dei
Sensi; e che rUotno non conofca chiaramente tante cose, delle qua-
li può aver certezza TlntelÌetto, senza conoscere poi la lor Naruras
cagioni, e maniere di operare. Noi non intendiamo, come l’Anima
spìrituale si unisca alla Materia, come lo Spirito muova il Corpos
nè r origine de’Venti, del Flulso e rissussb del Mare, nè onde pro-
cedano i moti della Calamita, e simili altri segreti delie Cagioni e
dei Modi delle cose Sensibili, e tanto meno delie Inteliettuali. Ma
per questo si può egli dubitar dels Esistenza di taii cose ? Le forza
deirÀnima son limitate; è impoisibiie i’avere una Gonoscenza in~
tuitiva d’infinite cose, e delia lor connesfione e potenza. Per conse-
guente merita nome di pazzia, e certamente dee chiamarsi una in-
soffribii Temerita, l’esigere Dimostrazioni chiare, che non iascino
dubbio alcuno, sopra ogni tutto, e sopra ogni sua parte. Finiamola
con dire, non aver mai negata, nè poter negare gii Empj, che sia
almen Possibiie i’esistenza di Dio, e Possibiie i’ Immortalità deli’A-
nima umana. Ma questo solo non bafta egii a tenerli in una con-
tinua apprensione , e ad empierli poi di terrore aii’ avvicinamento
delia Morte? Or quanto maggiori han da essere i tormini loro, ie
riftetteranno alie tante ragioni, che militano contro la loro Incredu-
lita, e fan conoscere, che questi due punti sono non solamente Posi
sibiii, ma anche veri e certi di satto? E dove hanna mai §ssi Di-
moftrazioni per credere il contrario?