DELLA FANTASIA UMANA. 287
e colpa insieme sovente non si resiste. L’Anima per levarsi d’attor-
no quel molesto pìzzicore, facilmente allora s’abbandona, cedendo a
questi malnati Fantasmi ^ de’quali pur troppo abbonda la corrotta 110-
stra Natura, e noi ne proviamo si spesso gsinsuiti» E chi colsAbito
gli ha fortificati, e renduti quasi indomiti, maggior difficolta pruo
va, che gli altri a impedirne raccessb, e a sostenerne gli assalti.
CAPITOLO DECIMOQUARTO.
Degt Idòìi cari della Fantasta*
Ra le umane miserie ci é ancor questa, che5 quasichè
mancassero guai ed affanni veri à chi soggiorna suila Ter-
ra, scioccamente ne fabbrichiamo non pochi noi stessi con
formar Idee false, e adottar ienza esame alcuno Opinionl
fondate sulla vana Immaginazione altrui, ed anche suli 3
Impostura, che poi impresse neila nostra Fantasia servono a tormen-
tarci al pari dei Mali nou finti. Troviamo, chi presta fede agli Stro-
loghi; bada agii Augurj; fa caso dei Sogni; irnmagina Larve, FoL
lettì, Stregherie; non si attenta in certi giorni a far viaggìo; pa*
venta quaìche disgrazia dail’urlare d’un Cane, o dai notturno gridar
d’ una Civetta; crede alcuni Santi vendicativi, se non solennizza ià
lor sesta, benchè non comandata daiia Chiesa; s’inquieta se ad un
convito tredici sieno i commensaii, se ii saie a caso si rovescia sui-
la mensa, e cosi discórrendo. Da queste false disgustose Idee passìa-
mo aile opposte, cioè a quesse, che iono atte a diiettarci, e delle
quaii suol’ anch’ essere ben xornito il magazzino della noiira Fantasia.
X>i queste ve n’ lia non poche vere ; ma non ne mancano deiie faL
se; e queste ultime ancora a noi possbno recar piacere. Sì fatte im-
magini diiettevoli sia lecito a me ii chiamarie Idolt della Fantafia y
perchè ce li teniam ben cari, ii veneriamo, e non abbiam piacerey
che alcun tenti di levarceli di capo. Fra le persone Nobili figurate-
vene una ( e certo più d’ una se ne trover'a ) che forma colle repli-
cate sue rissessioni una ben vantaggiosa Idea delia sua Nobiita; e ie
d'a un buon* pofto neila sua Fantasia. Per lui questa è un earo Ido-
lo. VoÌta non c’è, ch’egli non se ne ricordi, cioè, ch’ei miri que-
sto adorato Fantasma^ che non se ne raliegri 5 e non se ne pavoneg-
e colpa insieme sovente non si resiste. L’Anima per levarsi d’attor-
no quel molesto pìzzicore, facilmente allora s’abbandona, cedendo a
questi malnati Fantasmi ^ de’quali pur troppo abbonda la corrotta 110-
stra Natura, e noi ne proviamo si spesso gsinsuiti» E chi colsAbito
gli ha fortificati, e renduti quasi indomiti, maggior difficolta pruo
va, che gli altri a impedirne raccessb, e a sostenerne gli assalti.
CAPITOLO DECIMOQUARTO.
Degt Idòìi cari della Fantasta*
Ra le umane miserie ci é ancor questa, che5 quasichè
mancassero guai ed affanni veri à chi soggiorna suila Ter-
ra, scioccamente ne fabbrichiamo non pochi noi stessi con
formar Idee false, e adottar ienza esame alcuno Opinionl
fondate sulla vana Immaginazione altrui, ed anche suli 3
Impostura, che poi impresse neila nostra Fantasia servono a tormen-
tarci al pari dei Mali nou finti. Troviamo, chi presta fede agli Stro-
loghi; bada agii Augurj; fa caso dei Sogni; irnmagina Larve, FoL
lettì, Stregherie; non si attenta in certi giorni a far viaggìo; pa*
venta quaìche disgrazia dail’urlare d’un Cane, o dai notturno gridar
d’ una Civetta; crede alcuni Santi vendicativi, se non solennizza ià
lor sesta, benchè non comandata daiia Chiesa; s’inquieta se ad un
convito tredici sieno i commensaii, se ii saie a caso si rovescia sui-
la mensa, e cosi discórrendo. Da queste false disgustose Idee passìa-
mo aile opposte, cioè a quesse, che iono atte a diiettarci, e delle
quaii suol’ anch’ essere ben xornito il magazzino della noiira Fantasia.
X>i queste ve n’ lia non poche vere ; ma non ne mancano deiie faL
se; e queste ultime ancora a noi possbno recar piacere. Sì fatte im-
magini diiettevoli sia lecito a me ii chiamarie Idolt della Fantafia y
perchè ce li teniam ben cari, ii veneriamo, e non abbiam piacerey
che alcun tenti di levarceli di capo. Fra le persone Nobili figurate-
vene una ( e certo più d’ una se ne trover'a ) che forma colle repli-
cate sue rissessioni una ben vantaggiosa Idea delia sua Nobiita; e ie
d'a un buon* pofto neila sua Fantasia. Per lui questa è un earo Ido-
lo. VoÌta non c’è, ch’egli non se ne ricordi, cioè, ch’ei miri que-
sto adorato Fantasma^ che non se ne raliegri 5 e non se ne pavoneg-