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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0258

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D E L L A F O R Z A

230

.j*

CAPITOLO SETTIMO.

Dsi Sonnamboli y dettì ancora Nottamboli ,

Lla giurirdizion deSogni, e conseguentemente deila
Fantasia, appertengono i Sonnambolt, che Nottamboli
men propriamente sono appellati. Vero, ma insieme
strano Fenomeno di cui restano assaissimi esempli, che
non si possono rivocare in dubbio; e chiunque ha as-
£ai praticato ii Mondo, facilmente avr^ conosciuto aicuno di questi
si stravaganti Sognatori. Primieramente conyiene osservare, se mai
ia frode potesse intervenire in chi si spaccia soggetto a questa, che
senza difficolta (i può chiamar Malattia. Non è mancato fra i Ser-
vidori, chi senza licenza del Padrone, e tra i Figliuoli, chi senza
licenza dei Padre, è uscito di pasa ia notte per qualche suo poco lo-
devol fine, clsegli ha ppi cercat© di scusare, con pretendersi Son-
namboÌOo Secpndariamente certo è, che si son trovate e si truovano
sorse in pgni paese persone, le quali dormendo fan viaggip ed azio-
ni tali, che può trasecolarne, chi ben yi rissette. Ce ne sommini-
iirano i Medici e Filosofi non pochi casi. 11 celebre Gassendo nel
Librp Ottavo deila Fisica, al Capitolo Sesto, Sezione Terza, raccon-
ta di aver ben conosciuto un Giovanni Ferpd nella Citta di Digne
Patria sua, il quale addormentato si levava la notte dal letto, e si
vestiva; ma per io più colla sola camicia, e mezzo vestito, apriva
le porte, calava in cantina, cavava del Vinp, od altre simili cose
sacea. Talvolta ancora si metteva a scrivere; e quel che è più ma-
raviglioso, benchè tutto questo operasse nelle tenebre, pure vedea co-
si chiaramente, come se fosse di giorno. Chiamato anche dalla Mo-
giie, le rispondeva a proposito. Syegliato poi. che era, si ncordava
delsoperato, Che se trovandosi addormentato nella cantina, o in istra-
da, veniva a risvegliarsi, trovavasi bensi nelle tenebre* ma sapendo
dove era, se ne tornava poscia a tentone nella carnera, o nel letto
suo. Sempre nondimeno nello svegliarsi era sorpreso da un gran tre-
more nelle membra e da una palpitazion di cuore, con cui si ridu-
ceva a letto. Pareyagli alle volte ancora di non vedere assai chiara-
mente-j ed immaginandosi d’ essersi levato avanti giorno, andava ad

accen-
 
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