D E L L E F O R Z E
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CAPITOLO SECONDO.
Sfeuanto mdebìtamente fea fcreditata dai Firromjìi la pojfeanza
s fedelta dei Senji deld CJomo.
I sludia nel Gap» III. il noveìio Pirronista di voler prova-
re, che l’Uomo non può conoscere con perfetta ed intera
Certezza, che un oggetto esieriore corrisponda esattamente
air Idea? che in lu-i s irnprime.- „ Perche primìeramente
„ ( dice egii ) ie Immagini, Specie9 o Omb-re, che si par-
tono dai Gorpi esteriori, e che si presentano a noi, non son simi-
li ad estì: secondariamente la fedeita del mezzo interpofto , per cui
pasta ia Specie od Immagine delFoggetto eiteriore. a fin di giugne-
re ailo strumento deiia noftra Sensazione, è dubhiosa. In terzo luo-
go ia fedeita dei Senso, dei Nervi, e degii Spiriti animaii, è dub-
biosa anch’essa. Finalmente la fedelta deii’ Intelietto, o iìa Inten-
dimento umano è dubbiosa,. ed è incognita a noi ia sua oatura
Secondo iui, di cose tali non può il Fiiososo, per fottiie che sia5
allegar pruova alcuna per farle cotioscere Certe. AÌl’incontro Ì’Ac-
cademico può mostrare, che tutte son dubbiose. Imperciocchè qui st
tratta d’ una perfetta somigiianza deli’ Idea o Immagine portata al
Cerebró^kostro deii’oggetto efteriore, ii quai dee rappresentare non
solamentè ia Figura esteriore, la grandezza, il colore ; ma anche tut-
te le proprieta dei Corpo intero, e delle parti, che io compongono
si neli’esterno, che neirinterno. Mancando quaiche eosa, vi sara dei-
la distbmigiianza, e noi non conosceremo Foggetto esteriore tal qua-
le è. Cosi un Softsta: che taie ben si può chiamare, chi esìge, che
TOcchio umano, per esercitare con. fedeita ii suo uftzio, abbia da n-
conoscere non soio le proprieta esterne, ma anche ie interne degli
oggetti. L’ Occhio non può ricevere se non le Immagini deii’ esterno
de’Corpi: e queste, se ii Corpo ha bastante luce, e convenevol vi-
cinanza , passano con fedeita per mezzo di quest’ organo ai seggio
interno della Fantasta. E', dissì, un Sofisma il pretendere, che ogni
Imrnagine a noi riferita dai Senft abbia da rapprelentar tutte le pro-
prietà deii’oggetto. S’ io veggo un Uomo, e 1’odo pariar di varie co-
se, ia vista e Tudito mìo taie Idea portano al mio Cerebro, che s
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CAPITOLO SECONDO.
Sfeuanto mdebìtamente fea fcreditata dai Firromjìi la pojfeanza
s fedelta dei Senji deld CJomo.
I sludia nel Gap» III. il noveìio Pirronista di voler prova-
re, che l’Uomo non può conoscere con perfetta ed intera
Certezza, che un oggetto esieriore corrisponda esattamente
air Idea? che in lu-i s irnprime.- „ Perche primìeramente
„ ( dice egii ) ie Immagini, Specie9 o Omb-re, che si par-
tono dai Gorpi esteriori, e che si presentano a noi, non son simi-
li ad estì: secondariamente la fedeita del mezzo interpofto , per cui
pasta ia Specie od Immagine delFoggetto eiteriore. a fin di giugne-
re ailo strumento deiia noftra Sensazione, è dubhiosa. In terzo luo-
go ia fedeita dei Senso, dei Nervi, e degii Spiriti animaii, è dub-
biosa anch’essa. Finalmente la fedelta deii’ Intelietto, o iìa Inten-
dimento umano è dubbiosa,. ed è incognita a noi ia sua oatura
Secondo iui, di cose tali non può il Fiiososo, per fottiie che sia5
allegar pruova alcuna per farle cotioscere Certe. AÌl’incontro Ì’Ac-
cademico può mostrare, che tutte son dubbiose. Imperciocchè qui st
tratta d’ una perfetta somigiianza deli’ Idea o Immagine portata al
Cerebró^kostro deii’oggetto efteriore, ii quai dee rappresentare non
solamentè ia Figura esteriore, la grandezza, il colore ; ma anche tut-
te le proprieta dei Corpo intero, e delle parti, che io compongono
si neli’esterno, che neirinterno. Mancando quaiche eosa, vi sara dei-
la distbmigiianza, e noi non conosceremo Foggetto esteriore tal qua-
le è. Cosi un Softsta: che taie ben si può chiamare, chi esìge, che
TOcchio umano, per esercitare con. fedeita ii suo uftzio, abbia da n-
conoscere non soio le proprieta esterne, ma anche ie interne degli
oggetti. L’ Occhio non può ricevere se non le Immagini deii’ esterno
de’Corpi: e queste, se ii Corpo ha bastante luce, e convenevol vi-
cinanza , passano con fedeita per mezzo di quest’ organo ai seggio
interno della Fantasta. E', dissì, un Sofisma il pretendere, che ogni
Imrnagine a noi riferita dai Senft abbia da rapprelentar tutte le pro-
prietà deii’oggetto. S’ io veggo un Uomo, e 1’odo pariar di varie co-
se, ia vista e Tudito mìo taie Idea portano al mio Cerebro, che s
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