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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0031

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DEL V JNTENDIMENTO UMANO. 7

Intellatto chiaramente conosce, quello essere un Uomoj simiie a ine,
e dissimiie dagìi Animaii bruti; perchè quels Idea, avvisandomi dei-
la figura e deiie dimensioni, che si osfervano in altri innumerabili
Uomini, e che quels oggetto ha paroie e Ragione, perchè paria e
ragiona come gli aitri Uomini: infailibiimente mi conduce a scorge-
r'e, queilo esiere un Uomo, e non gia un Gavalio, o un Capretto.
Simiìmente con perfetta cognizione posio apprendere varie Xdee Sem-
plici, che occorrono in queis oggetto, cioè che quelsUomo esifie,
e non è gia una Fantasma; è di color Bianco, e non gia un Mo+
ro, si muove, e non gia sta sermo; è Uomo fatto, e non un Bam-
bino. L’Evidenza e Chiarezza di tali Idee mi asiicurano, che ii Ve-
ro, e non il Falso, è rapportato aiiora alia mia Fantasia, e per
mezzo d’esia als Xnteiietto. Si unisce in oltre a confermare tal Ve-
rita la Sperienza; perchè nè io, nè aìtri innumerabili Uomini, ri-
cevendo una simiie Imrnagine, ci fiamo mai ingannati in ciedere,
che quelsoggetto sia quelio, che noi chiamiamo Uomo.

Mirate la Gamera Ottica coi suoi vetri ben disposti. Appiicata
che questa sia in debita distanza ad un Palazzo illuminato daiia Lu-
ce: eccovi un’Immagine di queis edifizio, cioè un’esattissima copia
in compendio, che si fa vedere neilo specchio, colie sue dimensioni
corrispondenti nei piccioio al grande, co’suoi colori, e con tai pre-
cisione, che chiaramente si comprende s Identita di quelia Fabbrica,
diversa da tante altre; e s’ ha perfetta conoscenza, fe non di tutte,
di molte sue proprieta. Spariano senza dubhio delia Sapienza di Dìo
sabbricatore deistìomo, e con troppa Ingratitudine dileggiano cosi:o-
ro i doni da lui satti aiia nostra Natura, aiiorchè ci van dicendó,
non poter noi con Certezza perfetta apprendere gli oggetti esteriori.
E perchè ci ha dato ii benignissimo Iddio i Sensi, con tanta mae-
stria da lui formati, se non appunto per farci conoscere, e chiara-
mente scorgere quegli oggetti? gli Occhi nostri sono anch’eisi Ca-
merette Ottiche, sono veicoli, per ii quali passa al Cerebro s Im-
magine certa degli oggetii rnirati nelie debite proporzioni. Per tai
via noi venghiamo adeguatamente a conoscere l’ esiftenza di quel Tut-
to, e poche o moite deile sue Proprieta, e la Gonvenienza e Dì-
sconvenienza d’essb, cioè la finiigiianza fua, o disiimigiianza da aitri
Corpi. Cosi i nervi, che servono al Sensorio deÌsUdito, deli’Odo-
rato, Gusto, e Tatto, portano aila Fantasia sldea o ìmmagìne de
Suoni, Odori, Sapori, Soiidita ec. e ve l’impriraono in maniera,
che l’Anima, o sia la Mente, considexando queli’Immagine, inten-

de qual
 
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