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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0104

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80 D E L L È F O R Z E

CAPITOLO DUODECIMO.

Altre ohieztoni satte al Sisìema dè' Pirronissi , e da loro non

punto disctolte.

Oc O caso sa il Pirronista deil’ obiezione a lui fatta nel
Libro III. Gap. XII. cìoè, che non può convenire il ti-
tolo di Setta e di Filosofìa al metodo errante, vagabon-
do, incerto, e privo d’ogni principio, che usano gii Scet-
ticio Al che egli risponde, nuila importare a lui, se ii
Rome di Setta vien negato aila sua, e se Lattanzìo (a) ia chiama
ia Filofofia del non Ftlofosare; perchè in fine, secondo lui, tanto ne
sanno i Dogmatici, quanto gii Scettici, se non che, dic’egli, noì
avremo quefto vantaggio fopra di loro, cF ejji non fanno di nulla fa-
pere-y laddove noi lo fappiamo, benchè incertamente e dubitando. C’ e
di piu : efsi non ci contrajìano la Veristmiglianza, che noi feguitiamo °
e noi loro neghiamo la Verità, cF esfì ricerca?toa Tutte fandonie . Q>
me mai chiama questo capo sventato Sapere queiio ch’ei sa, benchè
incertamente e Dubitandoì AÌi’ÌKContro, proprio è de’saggi Filososi
Dogmatici il riconoscere bensi certa la Verita d’infinite cose, e ii
consessar nello flessb tempo la ioro ignoranza per infinite altre» Nè
sussìste per le ragioni di sopra addotte, che gli Scettici abbiano per
sè la Verisimiglianza, perchè questa ancora la confessano Incerta, te-
mebrosa, e dubbiosa. Aggiugne, che i Dogmatici son suggetti ad in-
gannarfi : il che è cosa indegna di persone, chs prendono il nome dì
Filososi • ma noij che nulla ajsermiamo 5 che sospendiamo d noslro giu-
dizic in ogni cosa^ sinche àimoreremo in quefìo fìato, non c inganneve-
moy nè potremo ingannarci giammai * E non vede quefìo Sofifta, ch 5
egli cosi parlando distrugge il poco sa detto delia Verifmiglianza,
ch segli attribuisce alla si guardinga sua Scuoia ? S’egii seguita ordi-
nariasnente il Verisimile: adunque non è vero, ch’egli sospenda ii
suo giudizio. E quì convien ripetere : O egli crede ed afferma il Ve-
rifimile; o non crede, e non afferma neppur questo. Se ii primos
adunque è salso, ch’ egli sospenda il suo giudizio in ognicosa, e nuL
k affermi e creda. Se ii secondo, adunque è salso, ch’egli truovi i!

(a) Lìb. Ils. Cap» V. Div. Inslk.
 
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