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zì naturali, senza concorso di Demonj, come fan coloro, che adope-
rano veieni, ed aitri ingredienti, atti ad aiterare i’altrui sanit'a, e
a cagionargii la morte stefìa. Aggiugne dipoi, che gli spiriti, i qua-
li esaiano dai corpo deli’Incantatore nei tempo, ch’egii ha intenzio-
ne di far del male ad un’Uomo, trovandosi aiiora ia Fantasia pie-
na deii’Idea d’uccidere, e di vendicarsi, diventano cosi maivagi e
maligni, che passando sul corpo altrui, e penetrando aile parti nobi-
li, poisono produrne la morte. Ma si torna a dire, essere questa u-
na mera immaginazione, da mettere con quelia de 5sognati Basilischi;
ed eTere imprudenza ii dar credito a tale Opinione, che servirebbe
a tutte le persone deboii, e speciaimente alie donne per fìgurarsi in
tanti casi maleficiati i ior Figiiuoli, o se sieTe dal guardo o fiato
di persone innocenti. Si trovera forse qualche Serpente o Drago, i
cui spiriti ad eTo omogenei, ma contrarj a quei dels Uomo, poTa-
no nuocere ali’ Uomo sieTo, portati dalsodore o dal fiato. Ma che
sjl maligni Spiriti poTano formarsi neisUomo senza detrimento suo,
e capaci soio di recar ia morte ad altri, quefio non si può, nè si
dee credere senza chiare, e concludenti pruove,
C APITOLO UN DECIMO.
Delle malattte Particdlarì della Fantasia umana, provenienti dalla
ÌSJatura, o da noi ftejji create ,
E' solamente si danno Malattie Epidemiche nella nofira
Fantasia, ma ancora ne troviamo non poche Particoia-
ri, cioè proprie di alcpne determinate persone, che non
si comunicano agli aitri. Queste o le portiamo dali’ute-
ro della Madre, o pure a cagion di qualche accidente
si formano in noi. Quaoto aile prime, cioè aile Naturali, niuno c
è, che non abbia o provato in se steTo, od osservato in altri certe
Àntipatie, senza che chi le ha, sappia addurne ragione alcuna. Un
Principe de’ noitri tempi, che non si sgomentava punto al suono, e
pericolo delie cannonate, non potea soTrir la vista dei Gatti. Ad
altri non pochi s'uccede lo stesso, di modo che Arrigo ab Heer nels
Osservazione Vigesima npna ebbe a scrivere : £)ui cattos horrori ha-
benty pajjstm obvii sunt » E truovansi persone, che ai mirar tali be-
zì naturali, senza concorso di Demonj, come fan coloro, che adope-
rano veieni, ed aitri ingredienti, atti ad aiterare i’altrui sanit'a, e
a cagionargii la morte stefìa. Aggiugne dipoi, che gli spiriti, i qua-
li esaiano dai corpo deli’Incantatore nei tempo, ch’egii ha intenzio-
ne di far del male ad un’Uomo, trovandosi aiiora ia Fantasia pie-
na deii’Idea d’uccidere, e di vendicarsi, diventano cosi maivagi e
maligni, che passando sul corpo altrui, e penetrando aile parti nobi-
li, poisono produrne la morte. Ma si torna a dire, essere questa u-
na mera immaginazione, da mettere con quelia de 5sognati Basilischi;
ed eTere imprudenza ii dar credito a tale Opinione, che servirebbe
a tutte le persone deboii, e speciaimente alie donne per fìgurarsi in
tanti casi maleficiati i ior Figiiuoli, o se sieTe dal guardo o fiato
di persone innocenti. Si trovera forse qualche Serpente o Drago, i
cui spiriti ad eTo omogenei, ma contrarj a quei dels Uomo, poTa-
no nuocere ali’ Uomo sieTo, portati dalsodore o dal fiato. Ma che
sjl maligni Spiriti poTano formarsi neisUomo senza detrimento suo,
e capaci soio di recar ia morte ad altri, quefio non si può, nè si
dee credere senza chiare, e concludenti pruove,
C APITOLO UN DECIMO.
Delle malattte Particdlarì della Fantasia umana, provenienti dalla
ÌSJatura, o da noi ftejji create ,
E' solamente si danno Malattie Epidemiche nella nofira
Fantasia, ma ancora ne troviamo non poche Particoia-
ri, cioè proprie di alcpne determinate persone, che non
si comunicano agli aitri. Queste o le portiamo dali’ute-
ro della Madre, o pure a cagion di qualche accidente
si formano in noi. Quaoto aile prime, cioè aile Naturali, niuno c
è, che non abbia o provato in se steTo, od osservato in altri certe
Àntipatie, senza che chi le ha, sappia addurne ragione alcuna. Un
Principe de’ noitri tempi, che non si sgomentava punto al suono, e
pericolo delie cannonate, non potea soTrir la vista dei Gatti. Ad
altri non pochi s'uccede lo stesso, di modo che Arrigo ab Heer nels
Osservazione Vigesima npna ebbe a scrivere : £)ui cattos horrori ha-
benty pajjstm obvii sunt » E truovansi persone, che ai mirar tali be-