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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0245
DELLA FANTASIA UMANA. 217
co col ricordarsi di tanti casi da lui veduti o letti; ii Giureconlul-
to coll’aver pronte tante Conclusioni e Dottrine* Legali, gik da es-
so apprele : certo è, che potran sarsi largo nelle occasioni. E così
gli altri d 5 altre Scienze e Professioni. Ma convien bene avvertire,
quanto sia più prezzabile, l’aver portato dall’utero materno un buon
Intelletto, che una buona Memoria. 11 difetto o la poverta di que-
fìa si può in qualche maniera riparare col molto leggere, ed anche
rileggere le fìeise cose. 11 vigore dell’Intelietto, che Ingegno suol
nomarsi, nol da se non la Natura, quantunque vero sia, che il col-
tivar collo fìudio queila dose, che n’ è a cadauno toccata, può non
meno a noi, che ad altri riuscire d’ utilita. Per applicarsi poi alle
Scienze, all’ Arti, al Politico governo ec. nè pur baila il buon In-
teiletto, se quefìo non si affina in maniera, che produca il retto
Giudizio, di cui abbisognamo in tucte le operazioni, che riguarda-
no tanto lo fìudio deile Lettere, che i’ uso della nofìra vita. Che
anche fi dia Ì’ Arte di accrescere la Memoria, 1’ ha alserito Cicero-
ne, con altri antichi, e Giulio Camillo si pretende, che la sapelse
ed insegnasie. Ma son io persuafo, che senza ii fondamento d’una
gran Memoria Naturaie non possa susiifìere 1’Artificiale. E che quefì’
uitima sia atta solamente a far de’ Ciarlatani, e non gia degli Uo-
mini veramente Scienziati, si potrebbe provar colla sperienza alia ma-
no. Lo fìesso è da dire dell’ Arte Luiliana, risuscitata nel Secolo
prosiimo passato dai Padre Kirchero. Chi ha vogiia di leggere mol-
to, e d’imparar nulla, cioè di perdere ii ternpo, vada a conversare
con si fatti Libri.
CAPITOLO CLUINTO.
Dei Sogni*
Iùna rissessione ordinariamente noi saccianio ai nofìrl
Sogni, perchè li consideriamo, e con ragione, scherzi
e divertimenti vani delia nofìra Fantasia, che nulla c’
ifìruiscono del presente, e nulla ci predicono dell’av-
venire. Tuttavia se l’occhio Filosofico si appiichera al-
la contemplazione ancora di quefìe Commedie, che nel nostro ca-
po, allorchè dormiamo, si van rappresentando: trovera motivi ancor
Tom, VIL E Q quì
co col ricordarsi di tanti casi da lui veduti o letti; ii Giureconlul-
to coll’aver pronte tante Conclusioni e Dottrine* Legali, gik da es-
so apprele : certo è, che potran sarsi largo nelle occasioni. E così
gli altri d 5 altre Scienze e Professioni. Ma convien bene avvertire,
quanto sia più prezzabile, l’aver portato dall’utero materno un buon
Intelletto, che una buona Memoria. 11 difetto o la poverta di que-
fìa si può in qualche maniera riparare col molto leggere, ed anche
rileggere le fìeise cose. 11 vigore dell’Intelietto, che Ingegno suol
nomarsi, nol da se non la Natura, quantunque vero sia, che il col-
tivar collo fìudio queila dose, che n’ è a cadauno toccata, può non
meno a noi, che ad altri riuscire d’ utilita. Per applicarsi poi alle
Scienze, all’ Arti, al Politico governo ec. nè pur baila il buon In-
teiletto, se quefìo non si affina in maniera, che produca il retto
Giudizio, di cui abbisognamo in tucte le operazioni, che riguarda-
no tanto lo fìudio deile Lettere, che i’ uso della nofìra vita. Che
anche fi dia Ì’ Arte di accrescere la Memoria, 1’ ha alserito Cicero-
ne, con altri antichi, e Giulio Camillo si pretende, che la sapelse
ed insegnasie. Ma son io persuafo, che senza ii fondamento d’una
gran Memoria Naturaie non possa susiifìere 1’Artificiale. E che quefì’
uitima sia atta solamente a far de’ Ciarlatani, e non gia degli Uo-
mini veramente Scienziati, si potrebbe provar colla sperienza alia ma-
no. Lo fìesso è da dire dell’ Arte Luiliana, risuscitata nel Secolo
prosiimo passato dai Padre Kirchero. Chi ha vogiia di leggere mol-
to, e d’imparar nulla, cioè di perdere ii ternpo, vada a conversare
con si fatti Libri.
CAPITOLO CLUINTO.
Dei Sogni*
Iùna rissessione ordinariamente noi saccianio ai nofìrl
Sogni, perchè li consideriamo, e con ragione, scherzi
e divertimenti vani delia nofìra Fantasia, che nulla c’
ifìruiscono del presente, e nulla ci predicono dell’av-
venire. Tuttavia se l’occhio Filosofico si appiichera al-
la contemplazione ancora di quefìe Commedie, che nel nostro ca-
po, allorchè dormiamo, si van rappresentando: trovera motivi ancor
Tom, VIL E Q quì