.5* D E L L E F O R Z E
qùeilo un burlarsi patentemente di chi legge il suo Libror Imper-
ciocchè ognun può tosto disgli: „ Gosa è questa Fede? Onde vien
„ tanta sua pofìsanza? Hassi eiia da introdurre negli aduiti per via
d’Entusiasmo, o pure s’ha prima da preparar Flntelietto di esH col-
„ Ìa forza deÌÌa Ragione, o ha del Raziocinio? Se il primo: non
55 c’è Eretico, Turco, o Pagano, che non possa pretendere buona
5> ia sua Reiigione colio spedito ripiego di dire : Dio me i’ ha rive-
5, lata a dirittura. Se il secondo, cioè se s’hanno da adoperar l’ar-
5, mi delia Ragione: che speranza resta di convincere alcuno deiia
„ Verita della Religion Cristiana, dappoichè voi avete screditata af-
„ fatto la Ragione, e deciso, che s’ha da dubitare di tutto? E quan-
„ do pur voleste qui sostener ia forza e l’onore della Ragione, voi
„ sentenziereste, essere una sciocchezza tutto quanto finora avete scrit-
„ to nel vostro Libro intorno alla Deboiezza deil’Intelletto, o sia
5, deiia Ragion naturaie umana cc. Inoltre dimanderanno : „ Quand’
„ anche io abbracciassì questa Fede, ditemi : s’ impossessa eila si for-
„ te deli’Intelletto e deiia Voionta, che sorgendo dubbj e diffìcolta,
„ come voi ci avete insegnato a svegliare contra di tutto, mai non
„ ss possa disperdere ed abjurare un si bel dono?
Ma se questo Scrittore vivesse, ed ascoltasse cotali istanze, ss
riderebbe in suo cuore di che le fa, perchè l’assunto del Libro suo
non è di promuovere il grande interesse della Fede : che questo po-
co gl’importa. Quel si, che gli sta a cuore, ed è l’argomento dei
suo Libro, consiste in avvezzar l’Uomo a dubitar di ogni cosa, e a
non credere nè pure all’Evidenza delle cose, e alla forza irresistibile
d’ un Sillogismo ben formato. Se ciò gli vien fatto, e i’Uomo di-
poi con questo veieno e deiirio in corpo non sa indursi a ricevere
la Fede, e a credere i suoi santi insegnamenti ' o se ricevuta che
ha ia Fede, nascendo o risorgendo dubbj, la perde: non se ne met-
te pensiero alcuno. E qualor taiuno voiesse credere, che un sì fatto
Maestro del Pirronismo parlasse davvero, allorchè esaita la forza del-
la Fede, forse esso Pirronista molto più riderebbe deiia di iui sem-
piicità. Tuttavia perchè egli nei Lib. III. tornerk a pariar delia Fe«
de, riserbiamo coia il mostrare, come oitre aiia divina ispirazione
anche la Ragion serve alla Fede, per Ìndurre I’ Uomo a consentire
in essa, e seco si unisce anche per conservarla. Intanto il nostro
Scettico ci torna a rimettere sul cammino deila Dubbietà, e biso-
gna ascoltario*
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qùeilo un burlarsi patentemente di chi legge il suo Libror Imper-
ciocchè ognun può tosto disgli: „ Gosa è questa Fede? Onde vien
„ tanta sua pofìsanza? Hassi eiia da introdurre negli aduiti per via
d’Entusiasmo, o pure s’ha prima da preparar Flntelietto di esH col-
„ Ìa forza deÌÌa Ragione, o ha del Raziocinio? Se il primo: non
55 c’è Eretico, Turco, o Pagano, che non possa pretendere buona
5> ia sua Reiigione colio spedito ripiego di dire : Dio me i’ ha rive-
5, lata a dirittura. Se il secondo, cioè se s’hanno da adoperar l’ar-
5, mi delia Ragione: che speranza resta di convincere alcuno deiia
„ Verita della Religion Cristiana, dappoichè voi avete screditata af-
„ fatto la Ragione, e deciso, che s’ha da dubitare di tutto? E quan-
„ do pur voleste qui sostener ia forza e l’onore della Ragione, voi
„ sentenziereste, essere una sciocchezza tutto quanto finora avete scrit-
„ to nel vostro Libro intorno alla Deboiezza deil’Intelletto, o sia
5, deiia Ragion naturaie umana cc. Inoltre dimanderanno : „ Quand’
„ anche io abbracciassì questa Fede, ditemi : s’ impossessa eila si for-
„ te deli’Intelletto e deiia Voionta, che sorgendo dubbj e diffìcolta,
„ come voi ci avete insegnato a svegliare contra di tutto, mai non
„ ss possa disperdere ed abjurare un si bel dono?
Ma se questo Scrittore vivesse, ed ascoltasse cotali istanze, ss
riderebbe in suo cuore di che le fa, perchè l’assunto del Libro suo
non è di promuovere il grande interesse della Fede : che questo po-
co gl’importa. Quel si, che gli sta a cuore, ed è l’argomento dei
suo Libro, consiste in avvezzar l’Uomo a dubitar di ogni cosa, e a
non credere nè pure all’Evidenza delle cose, e alla forza irresistibile
d’ un Sillogismo ben formato. Se ciò gli vien fatto, e i’Uomo di-
poi con questo veieno e deiirio in corpo non sa indursi a ricevere
la Fede, e a credere i suoi santi insegnamenti ' o se ricevuta che
ha ia Fede, nascendo o risorgendo dubbj, la perde: non se ne met-
te pensiero alcuno. E qualor taiuno voiesse credere, che un sì fatto
Maestro del Pirronismo parlasse davvero, allorchè esaita la forza del-
la Fede, forse esso Pirronista molto più riderebbe deiia di iui sem-
piicità. Tuttavia perchè egli nei Lib. III. tornerk a pariar delia Fe«
de, riserbiamo coia il mostrare, come oitre aiia divina ispirazione
anche la Ragion serve alla Fede, per Ìndurre I’ Uomo a consentire
in essa, e seco si unisce anche per conservarla. Intanto il nostro
Scettico ci torna a rimettere sul cammino deila Dubbietà, e biso-
gna ascoltario*
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