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244 DELLAFORZA
vole, cotanto privilegiato da Dio, ridotto colia Pazzia, non dirò ad
essere, ma a parer privo di Ragione. Giò non ostante, dirò, estere
il Delirio un impetuoso sconvolgimento delle Immagini dei Cerebro,
per cui, vegliando l’Uomo, ia Fantasia divien disubbidiente alla Men-
te, forzandoia in certa guisa a mirar cuelle sole disordinate Idee,
ch’essa le mette davanti, senza che Ìa Mente possa allora valerfì del-
la sua liberta ed autorita di scegiiere quelie che vuole. La Pazzia
poi è uno sconvolgimento ordinariamente pacato d’alcune particolari
Idee: con questa differenza, che il Delirio suoi essere breve, iaddove
la Pazzia, se la Medicina non è possente a guarirla, può e suol du»
rare sino al fine deila vita. Perciò la sede di queste gravi malattie
sì dee cercare nel Cerebro nostro, che abbiam veduto essere i’offici-
na d’essa Fantasia. O ii S'angue troppo acceso ed agitato dalla Bile,
o gli Spiriti tramandati dali’umore Melanconico, o pure ii sc-Ìo boi-
lore del Sangue nella Febbre, possono con tal forza saiire al nostro
Cervello, che ne turbino i’economia, e ne sconvolgano la buona ar-
monia. Ciò succedendo, ie Idee impresse neiia mafìa del medesimo
Cerebro si siogano, si mettono in confusione, e perdono queiì’ordi-
nanza e qulete, che dianzi godeano. La Mente sana nei Corpo sa-
no, siccome proviam tutto dj, trasceglie daila Fantasia ubbidiente
quelle Idee, che vuole, perchè gia in essa impresse; e ne accozza
delle disparate, per formare non men le meditazioni sue, che i fa-
miliari nostri ragionamenti. Essa aiiora esercita il suo Despotismo so-
pra la Potenza Materiale, destinata dali’istituzion naturale per sua
ministra e serva. Aìi’incontro, siccome abbiam veduto ne’Sogni pla-
cidi, la Fantasia fa in certa guisa da Padrona, mettendo davanti al-
la Mente quelle Immagini, che son commosse dagli Spiriti del San-
gue, e mutandole a suo talento, senza che ia Mente possa regolar-
la, o impedìr quelle mutazioni di scene. Ciò non ostante ia Mente
unita colla stessa Fantasia suol formare in Sogno delle Commedie non
di rado ordinate, curiose, e graziose. Se poi là Fantasia è fortemen-
te agitata, anche la Mente resta involta in quelia burrasca, e ne e-
scono Sogni tetri, Sogni affatto discrdinati, e talvolta si spiacevoli,
o minacciosi, che si rompe il sonno con restare per qualche poco di
tempo ìl terrore, e il frequente battimento di cuore nella persona
svegiiata. Ma finalmente cessàndo questi Sogni, cessa ancora la tur-
bazion della Mente, e tutto l’Uomo torna alla quiete primiera.
Non va già così nelia Frenesia, o sia nel Delirio, e nelia Paz-
zia, perchè la tempesta delia Frenesia può durar giorni e settimane§
e quel-
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vole, cotanto privilegiato da Dio, ridotto colia Pazzia, non dirò ad
essere, ma a parer privo di Ragione. Giò non ostante, dirò, estere
il Delirio un impetuoso sconvolgimento delle Immagini dei Cerebro,
per cui, vegliando l’Uomo, ia Fantasia divien disubbidiente alla Men-
te, forzandoia in certa guisa a mirar cuelle sole disordinate Idee,
ch’essa le mette davanti, senza che Ìa Mente possa allora valerfì del-
la sua liberta ed autorita di scegiiere quelie che vuole. La Pazzia
poi è uno sconvolgimento ordinariamente pacato d’alcune particolari
Idee: con questa differenza, che il Delirio suoi essere breve, iaddove
la Pazzia, se la Medicina non è possente a guarirla, può e suol du»
rare sino al fine deila vita. Perciò la sede di queste gravi malattie
sì dee cercare nel Cerebro nostro, che abbiam veduto essere i’offici-
na d’essa Fantasia. O ii S'angue troppo acceso ed agitato dalla Bile,
o gli Spiriti tramandati dali’umore Melanconico, o pure ii sc-Ìo boi-
lore del Sangue nella Febbre, possono con tal forza saiire al nostro
Cervello, che ne turbino i’economia, e ne sconvolgano la buona ar-
monia. Ciò succedendo, ie Idee impresse neiia mafìa del medesimo
Cerebro si siogano, si mettono in confusione, e perdono queiì’ordi-
nanza e qulete, che dianzi godeano. La Mente sana nei Corpo sa-
no, siccome proviam tutto dj, trasceglie daila Fantasia ubbidiente
quelle Idee, che vuole, perchè gia in essa impresse; e ne accozza
delle disparate, per formare non men le meditazioni sue, che i fa-
miliari nostri ragionamenti. Essa aiiora esercita il suo Despotismo so-
pra la Potenza Materiale, destinata dali’istituzion naturale per sua
ministra e serva. Aìi’incontro, siccome abbiam veduto ne’Sogni pla-
cidi, la Fantasia fa in certa guisa da Padrona, mettendo davanti al-
la Mente quelle Immagini, che son commosse dagli Spiriti del San-
gue, e mutandole a suo talento, senza che ia Mente possa regolar-
la, o impedìr quelle mutazioni di scene. Ciò non ostante ia Mente
unita colla stessa Fantasia suol formare in Sogno delle Commedie non
di rado ordinate, curiose, e graziose. Se poi là Fantasia è fortemen-
te agitata, anche la Mente resta involta in quelia burrasca, e ne e-
scono Sogni tetri, Sogni affatto discrdinati, e talvolta si spiacevoli,
o minacciosi, che si rompe il sonno con restare per qualche poco di
tempo ìl terrore, e il frequente battimento di cuore nella persona
svegiiata. Ma finalmente cessàndo questi Sogni, cessa ancora la tur-
bazion della Mente, e tutto l’Uomo torna alla quiete primiera.
Non va già così nelia Frenesia, o sia nel Delirio, e nelia Paz-
zia, perchè la tempesta delia Frenesia può durar giorni e settimane§
e quel-