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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0327

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DELLA FANTASIA UMANA. 299

Osservate Omero, Vergilio, i’Ariosto, il Tasso, ed anche nel
suo genere la Secchia del Tassbni. Che varieta di cose ì che av-
venture curiose l’ una dietro airaltrai E tutte con quaiche aria dt
veristmile: che questo ancora è importante ai bei Poemi. li Ricciar-
detto del Forteguerra, che negli Anni addietro usci alla luce, ha
dei pezzi egregi . Ma quelF Ingegno, ch’era capace di sormare un
magistral iavoro, per dappocaggine, credo io, cioè per non voler
impiegare più pensieri e iima, ci diede un Poema, a cui presto è
mancato il piauso, a cagion di molte strabocchevoii Immaginazioni,
e inette finzioni, le quali non possono mai dilettare, chi è avvezzo
a cibi migiiori. Altrettanto è da dire della Tragedia e Commedia,
per le quaii bisogna che il Poeta truovi nella Storia, o pur fabbri-
ehi nella sua Tantasia un Azione ben intrecciata di magnifiche av-
venture e peripezie nella prima, e di curiose e popolari nella secon-
da. Tocca poi alT Ingegno 11 far ben parlare 1 Personaggi nelia ma-
niera consorme ai lor costumi, e alla ior condizlone, con figurarst
sempre il carattere più vistoso di quei sentimenti e di quelle frasi e
parole, che convengono nel suo genere al Principe, al Mercatante*
al Servo, all’Innaraorato, ai Furbo, al Gofto, e simiii. Ma non
gia lasciar ia briglia alslngegno, nè parlare in maniera, che sola-
mente ia gente dotta possa intendere. Non saranno mai belle nè
Prediche nè Tragedie, satte per essere recitat© al Pubbiico, se alme-
no il mezzano Popolo, che forma il più dell’Uditorio, non può ca-
pire ciò, che il Predicatore, o il Poeta ha voìuto dire. Convieu
badare al documento di Quintiìiano, il quaie parlando degli Orato-
rì scrive : A corruptìjjimo -quoque Poetarum F'tguras feu Translationes
mutuamur ^ tum àemum jngeniosi scilket, sii ad tntelltgendos opus Jit
Fzgenio . Feiicissimo era i’ingegno di Pier-Jacopo Martelli; ma egii
volea troppo mostrarlo nelle sue Tragedie, molte delle quaii perciò,
quantunque si belle da leggere, non possono gia sperare gran sortu-
11 a poste in iscena. A sormar dunque l’eccellente Poeta dee princi-
palmente concorrere la Fantasia vivace e feconda d’Immagini. Truo-
vanst ancora de’Poeti in Prosa, e questi sono i compositori de’Ro-
manzi, aila fabbrica de’quali necessaria sopra tutto è la feconditk
della Fantasia per idear curiosi avvenimenti, impensati viluppi, e pe-
ripezie delle azioni umane. V’ ha di questi Romanzi interamente
consistenti in argomenti finti, ed altri composti parte di satti Stori-
ci, e parte di finti, cioè prodotti dalla Fantasia. Aicuni compari-
scono atti soiamente a diiettar chi pieno d’ozio vuoi pure impiegar

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