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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 6) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0329

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DELLA FANTASLA UMANA. 301

é pure a noi comunicate da aitri coi Libri, e colla viva voce. Ai-
lorchè la Mente non può raggiugnere la Veritk e Gertezza delle co-
se Fisiche, o Metafisiche , o Morali ( il che ben iovente accade }
ella mette ii suo studio in raccogliere quelio, che ha maggiore ap-
parenza di Verita, chiamato da noi Verisimiie e Probabile. Si fatte
aiserzioni, fondate sopra delle premeste non tutte Certe, ma che sem-
brano accostarsi ora pih ora meno alla Verisa, portano II nome di
Opinionì, mercatanzia, di cui il Mondo è pieno, ed ognun di noi
ha ben guernita la propria Fantasia. Aicune di queste unicamente
servono ad istruirci il meglio , che si può dels esistenza, eisenza}
principj, cagioni, ed effetti delle innumerabili Creature componenti
rUniverso. Altre hanno per mira ii dkigere le nostre azioni per ia
buona condotta delia Vita, per la Saoita del Corpo, o pel saggio
ed ordinato governo dels umana Societh. Dobbiam dunque distingue-
re nella Filosofia due differenti sorti di cognizioni, cioè altro essere
il Saprre, altro s Immaginare. II Sapere, che Scienza ancora si ap-
pella, viene da Principj Certi, fondati sulia Chiara Evidenza delle
cose, e dal retto Razìocinio, per cui da una indubitata notizia aì-
tre si deducono di eguale Certezza. Als incontro s Lmmagtnare è ben-
si lavorio delia Mente, ma v’interviene anche ìa Fantasia0 Medita
un trafficante quaiche negozio, che può recargli gran lucro. Ghiama
perciò in rivista le Immagini concernenti quel determinato oggetto,
o esiiienti gia nelia Fantasia, o formate aliora da lui, cioè gli ac-
cidenti favorevoli, gli ostacoli e i pericoli, e i mezzi, che possono
guidare al guadagno o aiia perdita, e sciegiiendo dopo lungo scanda-
glio ciò, che sembra a lui più probabile, immagina qual esito si
possa promettere di quels affare. Cosi egii va trattando di cosa, cff.
è per essere, ma che non sa, se poi sar'a a misura de’ suoi desiderj.
Altrettanto fa non rade volte anche il Filosofo per ispiegar le cose,
che realmente sono, ma non s intende, eome sieno. Giacchè inda-
gando i Principj, le Cagioni, le Mamere, ie Relazioni ec. di tan-
te cose o Materiaii o Intellettuali, icorge, che mancano a lui, e ad
àitri ancora, Cannocchiali e Microscopi per iscoprire ii Vero e Cer-
to di esse: passa a maneggiar le Immagini della Probabilita e Verisi-
migiianza, tanto che compone una fabbrica, che può forse rappre-
sentare il Vero , ma che non va esente dal pericoio d’essere fondata
sui Falso. Se non può giungere ad intendere e mostrare, come sieno
essettivamente le cose, immagina almeno, come potrebbono, o do-
vrebbono effere. Ideare ed Immaginars significa appunto ii prendere

mate-
 
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