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https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0347
DELLA FANTASLA UMANA• 3ip
A ciò mirabilm snte può giovare il suddetto studio della Filosofia
de Coftumi, ii cui ufizio è di farci comprendere le ruote interne 5
che muovono sUomo alle azion.i inoralmente Buone o Cattive,
cioè gli Appetiti, e ie PaìTioni, ie forze, e i doveri del Libero nostro
Arbitrio; e qual fine abbia da prescrivere il Saggio a sè fieffo; e ciò
che porta il carattere di Vizio per fuggirlo , di Virtu per seguitario ;
e i lodevoli mezzi per impedire, che i suddetti Appetiti ed Atfetti
non ci rapiscano -ai Male, cioè ad Azioni riprovate dalla Reiigione
Naturale, e molto più dalla Rivelata* Pur troppo noi miriam tutto-
di i maligmii efsetti deila Potenza, delie Ricchezze, delia Bellezza,
delP amore cleile Voluttà Corporee , della Gioria, e tanti aitri disor*
dini delie nostre Pasfioni. Non è gia, che quefie cose, e tali com-
mozioni neiF Aniiiia nostra fieno per sè fìeise cattive. Noi le fac»
ciain divenir tali per F abuso, chs ne facciam coi non conformarle
ai dettami deila retta Ragione. Ma ecco Ìa Filosofia suddetta, che
viene ad insegnarci di ben regolar la Mente, e Volont'a nelFelezio-
ne degii oggetti Sensibili, e di frenar Pimpeto deiie Passioni, fa*
cendo fervire gli Appetiti, e ie Passioni fiesse ai nofìro vero Bene:
laddove se si lafciano fenza briglia, non servono che ai nostro male,
Quefìa Fiiosofia ci viene in parte ispirata dalla Natura, perchè natu-
ralmente rissettendo alle azioni, ravvisiamo per lo più in esse della
deformità, o deiFordine, e deila beliezza. Parte racquistiamo daiF
urnano commercio, massimamente conversando coi Saggi e Buoni,
i quaii o coìle parole o colie azioni virtuose a noi servono d 5 efem-
pio, e d’ifìruzione. Ii compimento poi s’impara dai Libri, che
ex profejsto trattano cosi importante argomento. La Ragione dataci
da Dio, naturaimente ci provvede qui di moiti ktmi, ma assai più
ce ne può somminifìrare un Trattato, saggiamente compofìo di que-
fìa materia. Non pochi di questi ne ha dati FltaÌia; ne è fìata fe-
conda anche ia Francia; ed uno ne ho pubblicato anch’io, il quaie
bramerei che riuscisse di qualche utilità al Pubblico. Ora sate, ché
ìLAnima nostra mercè dei documenti di si riguardevoie Scienza sia
ben imbevuta di quel che conviene o disconviene a noi di operare,
e che nella nostra Fanrasia elìa abbia aitamente impreffe ie Massime
ed Idee delle azioni belle dì Onefìà e Virtù, e ie opposte si desor-
mi del Vizio: non potremo gia tratsenere per quefìo i Fantasmi
incitanti ad opere cattive, che non si presentino socosamente davanti
alla nofìra Mente ; ma qualora eziandio siamo ben sorniti d’ Idee
contrarie, che ci rappresentino ii Brutto di esse, e il Bello delie Ope-
A ciò mirabilm snte può giovare il suddetto studio della Filosofia
de Coftumi, ii cui ufizio è di farci comprendere le ruote interne 5
che muovono sUomo alle azion.i inoralmente Buone o Cattive,
cioè gli Appetiti, e ie PaìTioni, ie forze, e i doveri del Libero nostro
Arbitrio; e qual fine abbia da prescrivere il Saggio a sè fieffo; e ciò
che porta il carattere di Vizio per fuggirlo , di Virtu per seguitario ;
e i lodevoli mezzi per impedire, che i suddetti Appetiti ed Atfetti
non ci rapiscano -ai Male, cioè ad Azioni riprovate dalla Reiigione
Naturale, e molto più dalla Rivelata* Pur troppo noi miriam tutto-
di i maligmii efsetti deila Potenza, delie Ricchezze, delia Bellezza,
delP amore cleile Voluttà Corporee , della Gioria, e tanti aitri disor*
dini delie nostre Pasfioni. Non è gia, che quefie cose, e tali com-
mozioni neiF Aniiiia nostra fieno per sè fìeise cattive. Noi le fac»
ciain divenir tali per F abuso, chs ne facciam coi non conformarle
ai dettami deila retta Ragione. Ma ecco Ìa Filosofia suddetta, che
viene ad insegnarci di ben regolar la Mente, e Volont'a nelFelezio-
ne degii oggetti Sensibili, e di frenar Pimpeto deiie Passioni, fa*
cendo fervire gli Appetiti, e ie Passioni fiesse ai nofìro vero Bene:
laddove se si lafciano fenza briglia, non servono che ai nostro male,
Quefìa Fiiosofia ci viene in parte ispirata dalla Natura, perchè natu-
ralmente rissettendo alle azioni, ravvisiamo per lo più in esse della
deformità, o deiFordine, e deila beliezza. Parte racquistiamo daiF
urnano commercio, massimamente conversando coi Saggi e Buoni,
i quaii o coìle parole o colie azioni virtuose a noi servono d 5 efem-
pio, e d’ifìruzione. Ii compimento poi s’impara dai Libri, che
ex profejsto trattano cosi importante argomento. La Ragione dataci
da Dio, naturaimente ci provvede qui di moiti ktmi, ma assai più
ce ne può somminifìrare un Trattato, saggiamente compofìo di que-
fìa materia. Non pochi di questi ne ha dati FltaÌia; ne è fìata fe-
conda anche ia Francia; ed uno ne ho pubblicato anch’io, il quaie
bramerei che riuscisse di qualche utilità al Pubblico. Ora sate, ché
ìLAnima nostra mercè dei documenti di si riguardevoie Scienza sia
ben imbevuta di quel che conviene o disconviene a noi di operare,
e che nella nostra Fanrasia elìa abbia aitamente impreffe ie Massime
ed Idee delle azioni belle dì Onefìà e Virtù, e ie opposte si desor-
mi del Vizio: non potremo gia tratsenere per quefìo i Fantasmi
incitanti ad opere cattive, che non si presentino socosamente davanti
alla nofìra Mente ; ma qualora eziandio siamo ben sorniti d’ Idee
contrarie, che ci rappresentino ii Brutto di esse, e il Bello delie Ope-