DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.30649#0351
DELLA FANTASIA UMANA. 323
Jdee portate dall’ Organo dell’ Udito, che le procedenti dall’ Organo
deila Viita. Quand’anche non se ne sappia conoscere ia cagione, e
la maniera, poco importa. Basta bene5 che la Sperienza ce ne atsi-
curi. II racconto delia Bellezza aitrui5 d’ una Battagiia, della Magni-
ficenza d’ un Monarca, certamente produce Idee, che poisono impri-
mer£ vivamente nel Gerebro noiiro, ma non sarh mai tanta questa
impresfione, quanta ne verrebbe dail’oculare ispezione di que’medesi-
mi oggetti. Oitre a ciò noi osierviamo un differente essetto neila stes-
sa vista, perchè se miriamo un oggetto reaie, vanno le specie d’es-
so a conficcarsi forte neÌGerebro; ma non lian gia ugual forza que-
gli oggetti, se ii vediamo soiamente dipinti, o se ci vengono rappre-
sentati in uno Specchio, perchè presto ne spariscono le specie, veri-
ficandost ciò, che nelia Ganonica sua Epistoia scrisse San Giacomo
Apostolo, di chi constdera 'vultum nativitatis suae in specuio. Co?z-
sideravit enim (Ss abiit, & statim obiitus ejì, qualis suerit. Dei-
le cose parimente da noi vedute in sogno non st ritengono i ve-
stigi, se pure non eccitassero un gagiiardo terrore, o dilettazione
neli’ Anima.
Quei che più merita qui confìderazione, si è la notabii difte-
renza, che pafìa tra le Idee Sensibili, e le Intellettuaii. Possono que-
ste a noi venire anche per via de’Sensi, cioè o leggendo Libri o a-
scoltando i Maestri; ma non perciò lasciano d’essere Inteliettuali. I
nervi degii occhi altro aiiora non fanno, che portare alla Fantasta
quelie lettere, e parole; e i nervi degli orecchl altro non vi porta-
oo, che il suono di queile parole. L’Inteliett© solo discerne poi ciò^
che vien stgnificato da queiie parole e voci. Ora se noi consultiamo
Foperar degli Uomini, troviamo, non aver bene spesso tanta forza
impulstva le Idee Mentali, quanta ne han le Senstbiii. Figuriamocl
uno, che sappia, e confesii la bellezza della Virtù, la deformita del
Vizio; ehe abbia anche apprest i più nobiii assiomi de’Savj antichi,
e della Morai Fiiofofia, e conosca ìa ragionevolezza di tutte quelte
dottrine, ben’avvertite dalla sua Mente. Gon tale apparato d’Intei-
lettuaii Idee dovremmo credere, che costuì riportera setnpre vittoria
contro le Sensuali Idee, incitanti lui aik lascivia, aila Vendetta, a
Contratti di guadagno iilecito, ad eccessi di Gola. Gosì dovrebbe es-
sere, e pur sovente non è cosi. Aggiungasi, che chiunque professa ia
santa Religione di Gristo, certamente ha una convenìente ìdea di
Dio, dei Paradiso, e dell’Inferno, sufficientemente sa, quali azioni
difpiacciano al divino nostro Legislatore, e qual gastigo sia preparato
S s 2 aì
Jdee portate dall’ Organo dell’ Udito, che le procedenti dall’ Organo
deila Viita. Quand’anche non se ne sappia conoscere ia cagione, e
la maniera, poco importa. Basta bene5 che la Sperienza ce ne atsi-
curi. II racconto delia Bellezza aitrui5 d’ una Battagiia, della Magni-
ficenza d’ un Monarca, certamente produce Idee, che poisono impri-
mer£ vivamente nel Gerebro noiiro, ma non sarh mai tanta questa
impresfione, quanta ne verrebbe dail’oculare ispezione di que’medesi-
mi oggetti. Oitre a ciò noi osierviamo un differente essetto neila stes-
sa vista, perchè se miriamo un oggetto reaie, vanno le specie d’es-
so a conficcarsi forte neÌGerebro; ma non lian gia ugual forza que-
gli oggetti, se ii vediamo soiamente dipinti, o se ci vengono rappre-
sentati in uno Specchio, perchè presto ne spariscono le specie, veri-
ficandost ciò, che nelia Ganonica sua Epistoia scrisse San Giacomo
Apostolo, di chi constdera 'vultum nativitatis suae in specuio. Co?z-
sideravit enim (Ss abiit, & statim obiitus ejì, qualis suerit. Dei-
le cose parimente da noi vedute in sogno non st ritengono i ve-
stigi, se pure non eccitassero un gagiiardo terrore, o dilettazione
neli’ Anima.
Quei che più merita qui confìderazione, si è la notabii difte-
renza, che pafìa tra le Idee Sensibili, e le Intellettuaii. Possono que-
ste a noi venire anche per via de’Sensi, cioè o leggendo Libri o a-
scoltando i Maestri; ma non perciò lasciano d’essere Inteliettuali. I
nervi degii occhi altro aiiora non fanno, che portare alla Fantasta
quelie lettere, e parole; e i nervi degli orecchl altro non vi porta-
oo, che il suono di queile parole. L’Inteliett© solo discerne poi ciò^
che vien stgnificato da queiie parole e voci. Ora se noi consultiamo
Foperar degli Uomini, troviamo, non aver bene spesso tanta forza
impulstva le Idee Mentali, quanta ne han le Senstbiii. Figuriamocl
uno, che sappia, e confesii la bellezza della Virtù, la deformita del
Vizio; ehe abbia anche apprest i più nobiii assiomi de’Savj antichi,
e della Morai Fiiofofia, e conosca ìa ragionevolezza di tutte quelte
dottrine, ben’avvertite dalla sua Mente. Gon tale apparato d’Intei-
lettuaii Idee dovremmo credere, che costuì riportera setnpre vittoria
contro le Sensuali Idee, incitanti lui aik lascivia, aila Vendetta, a
Contratti di guadagno iilecito, ad eccessi di Gola. Gosì dovrebbe es-
sere, e pur sovente non è cosi. Aggiungasi, che chiunque professa ia
santa Religione di Gristo, certamente ha una convenìente ìdea di
Dio, dei Paradiso, e dell’Inferno, sufficientemente sa, quali azioni
difpiacciano al divino nostro Legislatore, e qual gastigo sia preparato
S s 2 aì