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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Editor]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

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https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0046

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XXXVI

PREFAZIONE.

onore T antico modo dell' insegnamento dell' Arte, e dà
principio al disegno dal ritrarre per ogni lato i solidi dei
corpi e delle figure geometriche : il qual metodo ha il dop-
pio benefizio di assuefare l'occhio dei giovani a vedere le
forme e il rilievo, misurarlo giustamente, ed esattamente
riprodurlo col disegno.
XVI. Ricordi di cose d' Arte. Nella scelta dei docu-
menti di questo genere ho badato di non riprodurre
quelli che furono già stampati per corredo alla Vita, e
a prendere dei rimanenti, quei soli che si riferiscono
strettamente a cose d' Arte, ossia a vari lavori tanto
d'Oreficeria quanto di Scultura dal nostro Benvenuto con-
dotti. La scelta è fatta tra i molti che il Tassi raccolse e
pubblicò nel terzo tomo delle Opere Celliniane; ma ho
voluto farne nuovo riscontro cogli originali, e aggiunger-
vene alcuni pochi inediti, cavandoli dagli stessi Codici
Celliniani che sono nella Biblioteca Riccardiana, o dall'Ar-
chivio centrale di Stato. Ho citato sempre il Codice e la
carta dove ciascun documento si trova; avvertenza che
il Tassi non ebbe, per il che si perdeva molto tempo a
cercare in quale dei sette Codici Celliniani che conten-
gono siffatti ricordi, sia registrato ciascuno di essi.
XVII. Lettere e Suppliche. Bene scarse di numero
sono le lettere del Cellini, sia perchè poche ne scrisse, o
perchè andarono per la più parte smarrite.38 Il che mi ha
consigliato di noverare in un registro non solo le lettere
ma anche le suppliche, disponendole secondo 1' ordine
degli anni in cui furono scritte. Se non più di sei lettere
inedite mi è riuscito di aggiungere a questa raccolta, ho
potuto però migliorare la lezione delle già stampate col
farne nuovo raffronto cogli originali.
XVIII. Poesie. Un artista di così viva e mobile fan-
tasia, di tanto facile invenzione, non poteva non essere
ancora poeta. Poeta, oltracciò, e non dispregievole, fu il
 
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