perchè più d' ogni altro gran principe Quella se ne
diletta e l' ama. Quella adunque si degni di accettar
questa mia buona volontà, quale ho avuta sempre di
piacerle; pregando Iddio, che Quella felicissima lunga-
mente conservi.1
4 Dal contesto si conosce che questa lettera fu indirizzata al principe
don Francesco de' Medici, nella occasione delle sue nozze con Giovanna d'Au-
stria avvenute nel 4565. Però la prima impressione dei Trattati dell'Oreficeria
e della Scultura (Firenze, Panizzi e Peri, 4568) ha la dedicatoria non più al
principe don Francesco, ma al cardinale Ferdinando suo fratello. — Questa
fu stampata per la prima volta nella edizione dei Trattati fatta in Firenze
dai Tartini e Franchi nel 4751, e nuovamente, sopra uno sbozzo autografo,
dal Tassi, nel tomo III, pag. 557, delle Opere di Benvenuto Cellini; Firenze,
Piatti, 4827.
diletta e l' ama. Quella adunque si degni di accettar
questa mia buona volontà, quale ho avuta sempre di
piacerle; pregando Iddio, che Quella felicissima lunga-
mente conservi.1
4 Dal contesto si conosce che questa lettera fu indirizzata al principe
don Francesco de' Medici, nella occasione delle sue nozze con Giovanna d'Au-
stria avvenute nel 4565. Però la prima impressione dei Trattati dell'Oreficeria
e della Scultura (Firenze, Panizzi e Peri, 4568) ha la dedicatoria non più al
principe don Francesco, ma al cardinale Ferdinando suo fratello. — Questa
fu stampata per la prima volta nella edizione dei Trattati fatta in Firenze
dai Tartini e Franchi nel 4751, e nuovamente, sopra uno sbozzo autografo,
dal Tassi, nel tomo III, pag. 557, delle Opere di Benvenuto Cellini; Firenze,
Piatti, 4827.